Curiosità

Citroen Mehari compie 50 anni e diventa una tela su quattro ruote

Tempo di lettura: 2 minuti

Citroen Mehari è sempre stata un’auto fuori dai canoni tradizionali. A 50 anni dal lancio e a 2 dall’arrivo della E-Mehari, versione elettrica della celebre vettura francese, la cabrio si reinventa grazie all’estro di Jean-Charles de Castelbajac, stilista visionario che molto spesso varca i confini della moda in cui gioca un ruolo da protagonista.

La E-Mehari Art Car festeggia così 50 anni di libertà e creatività e si fa manifesto della rivoluzione creativa che ha sempre contraddistinto il Marchio francese e lo stesso artista transalpino. Era il maggio del 1968 quando si campi da golf di Deauville Citroen presentava un avveniristico modello destinato al tempo libero, la Mehari.

Costruita sulla piattaforma della Dyane 6, la Mehari pesava solo 525 kg e grazie alla carrozzeria in ABS tinto in massa non temeva la corrosione, quindi perfetta compagna di viaggio per chi sceglieva di trascorrere il proprio tempo al mare.

Nel 1979 arriva la versione 4X4, riesce ad arrampicarsi su pendenze fino al 60%. Negli anni successivi Mehari diventa un fenomeno sociale anche al di fuori dei confini francesi, fino allo stop della produzione che arriva nel 1987 dopo 145.000 esemplari prodotti.

La “saga” ricomincia nel 2015, con la E-Mehari, 100% elettrica e dallo stile sicuramente unconventional. Per Jean-Charles de Castelbajac, “Mehari è l’auto più iconica della sua generazione”. Non solo un mito tra le vetture francesi, ma un modello rivoluzionario, che lo stilista definisce con un gioco di colori, ruoli e parole.

Il suo approccio artistico nel creare la vettura che vedete in queste foto celebra non una ma due rivoluzioni, quella del maggio ‘68 con la sua porta aperta sul futuro, la sua leggerezza e la libertà di espressione, ma anche quella dell’auto, che Mehari segna con la nascita di una vettura destinata al tempo libero, che lascia la città alla ricerca di nuovi stili di vita.

Con i colori e i segni tracciati a mano, crea una Art Car libera, con simboli che avvolgono e proteggono i viaggiatori verso orizzonti a volte utopistici, ma spesso pieni di speranza, progetti e voglia di cambiare il mondo.

Il suo lavoro cromatico trasmette un messaggio che contiene il rosso, simbolo di rivoluzione e passione, il giallo che simboleggia l’irraggiamento solare, la voglia di conquistare, l’amicizia e la fratellanza, il blu come l’elettricità e l’ecologia positiva.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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