Che il rapporto tra la Ferrari e il suo ex pilota di punta sia ormai logoro non è certo una novità, nonostante le dichiarazioni d’apparenza utili a salvare una facciata che mostra crepe da tutte le parti. Lo confermano le parole che Mattia Binotto si è lasciato scappare, volontariamente, ai microfoni di Sky Sport, analizzando a caldo il risultato del GP del Portogallo, concluso in 4° posizione da Leclerc e in 10° da Vettel.
Il tedesco ha opportunamente tirato i remi in barca conscio che c’è poco da fare con una Ferrari così, sempre distante dal suo stile di guida, lui che preferisce macchine incollate al suolo, specie al posteriore. La cronica mancanza di carico esalta invece Leclerc, che su una pista nuova quasi per tutti si è esaltato cogliendo un 4° posto poi mantenuto anche in gara, a differenza di quanto si poteva presuppore appena spenti i motori sabato pomeriggio.
Binotto garantisce a lettere cubitali che le due SF1000 sono assolutamente uguali, tanto da arrivare a dichiarare, sotto un sorriso che gli si legge sebben nascosto dalla mascherina: “Le macchine sono assolutamente identiche e spero che Vettel possa fare una buona qualifica ad Imola, partire più avanti e far valere di più la sua capacità di guida indiscutibile. Leclerc sicuramente è molto bravo, ma ci si aspetta di più da un secondo pilota“.
Quel “secondo pilota”, per la prima volta ammesso pubblicamente, sa più di stoccata al quattro volte campione del mondo, come addormentatosi in questo finale di stagione consapevole che Aston Martin gli spalancherà le porte da qui a pochi mesi, per una nuova avventura con i soldoni di Lawrence Stroll.
Insomma, non volano i piatti a Maranello ma poco ci manca. Quanto meno, abbiamo visto una Ferrari in recupero e questo fa ben sperare per il 2021.
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