L’approvazione del pacchetto “Fit for 55” da parte dell’Europarlamento ha sì creato dei dissapori tra i banchi della politica internazionale, ma ha anche dato una scossa all’innovazione, sempre più necessaria per farsi trovare pronti alla decarbonizzazione totale. Così in Germania è stata avviata la sperimentazione sulle batterie riciclabili, in questa maniera sarà possibile creare un ciclo perfettamente chiuso sul riutilizzo delle materie prime provenienti da accumulatori giunti a fine vita.
HVBatCycle, questo è il nome del progetto che ha interessato Volkswagen, la quale ha coinvolto altre realtà del mondo industriale e della ricerca, ha dimostrato che i metalli catodici, l’elettrolita e la grafite possono essere riutilizzati in più cicli per la produzione di batterie senza perdere mai prestazioni.
Questa ricerca ha preso il via 3 anni fa ed ha studiato le prestazioni di batterie realizzate con materiali riciclati più di una volta. I risultati hanno decretato che anche dopo più di un ciclo di recupero, quegli stessi materiali mantengono inalterate le loro proprietà una volta riutilizzati per la costruzione di nuove batterie. A finanziare lo studio, però, è stato il Ministero federale tedesco dell’economia e dell’azione per il clima.
Quello organizzato da Volkswagen è stato un vero e proprio consorzio che è riuscito a mettere a punto procedure di riciclo di tipo meccanico ed idrometallurgico a basso fabbisogno energetico. Il processo ha previsto una prima tappa fatta di operazioni ad alta automazione, nella quale si separa senza perdite il materiale attivo dai fogli di supporto all’interno delle celle e si recuperano anche componenti di grafite ed elettroliti altamente volatili.
In un secondo momento, tramite la lavorazione idrometallurgica (acqua e solventi chimici) della cosiddetta black mass o “massa nera” costituita da grafite ed altri metalli, si è praticata l’estrazione selettiva del litio in forma solubile e la precipitazione dei metalli. Tutte le operazioni possono essere facilmente adottate in altri siti europei, così facendo verrà favorito lo sviluppo di una vera economia circolare. Inoltre verrà ridotta in maniera tangibile la dipendenza dell’Europa dal resto del mondo proprio nel campo dell’approvvigionamento delle materie prime e della produzione di batterie.
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