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Bando termico 2035: i politici Ue non sanno come uscire dall’incubo

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“Nightmare – Dal profondo della notte” è il titolo del film creato e diretto dall’Unione europea col bando termico 2035. Nel celebre film horror del 1984, i protagonisti non sanno come liberarsi, durante gli agitati sogni alle 3 del mattino, del malvagio Freddy Krueger: analogamente, i politici Ue non hanno ancora capito come uscire dal tunnel nel quale si sono infilati con le loro stesse mani.

La trama della pellicola europea è nota. Anni fa, la Commissione europea decide di consentire la vendita di auto elettriche alle Case, vietando l’immatricolazione di macchine a benzina e diesel, include ibride plug-in. La Cina ne approfitta con una duplice intelligente strategia d’invasione nel Vecchio Continente: vendita di auto elettriche molto interessanti con rapporto qualità/prezzo notevole come le BYD, e fornitura di componenti per auto elettriche ai costruttori occidentali (in primis le batterie).

Dopo il pasticcio, col Dragone che avanza impetuosamente a Berlino, Parigi, Roma e altrove, la stessa Commissione Ue uscente, un secondo prima del rimescolamento post elezioni di giugno 2024, impone extra dazi sulle auto fatte in Cina e vendute in Ue: si schizza al 40% e oltre incluse le tasse già esistenti. Per presunte pratiche anti concorrenziali dei cinesi (sussidi eccessivi di Stato alle Case orientali). E qui l’incubo agita ancor più le notti degli europei.

Anzitutto, in previsione del 2035, i Gruppi auto occidentali hanno investito 250 miliardi di euro per il 2030. Un’ipotetica retromarcia Ue sul bando termico sarebbe un boomerang. Il capo Renault, Luca de Meo, si esprime così: “Ci diranno: scusate, abbiamo scherzato?”.

Pechino pensa inoltre a varie ritorsioni per gli extra dazi europei, come le tasse cinesi su auto di grossa cilindrata vendute da BMW, Mercedes e Audi (VW) in Cina, che sarebbero la pietra tombale sulle ambizioni tedesche in Oriente. Poi c’è la cosiddetta zappa sui piedi: le elettriche di BMW, le Mini Aceman e Cooper elettriche fatte in Cina e vendute in Europa, avrebbero un prezzo altissimo causa dazi Ue. Ecco perché la Germania vuole subito cancellare i dazi Ue.

Stando al quotidiano Global Times del 19 giugno 2024, sostenuto dal Partito Comunista Cinese, il governo locale pensa a una guerra commerciale ad ampio raggio: dazi sui prodotti a base di carne di maiale europei esportati in Cina, e tasse sulle importazioni di prodotti lattiero-caseari dall’Ue. Si passa dall’auto alla carne di porco in un attimo, con ricadute economiche tutte da valutare. Una mazzata in un’epoca di crisi e di transizione.

L’impressione è che l’Ue non sia in grado di uscire dal vicolo cieco dentro cui da sola si è infilata. In parallelo, i margini di profitto delle Case cinesi sulle auto (elettriche e no) vendute in Europa risulta così enorme che i dazi pensati dalla Commissione Ue non avrebbero molto significato. La patata bollente è ora nelle mani dei “nuovi” politici dell’Unione, post elezione di giugno 2024.

Autore: Mr. Limone

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