Un giorno triste per la Miata: è morto Tom Matano, padre della Mazda MX-5

Il mondo dell’automotive piange la scomparsa di Tsutomu “Tom” Matano, designer e giornalista automobilistico, considerato il padre spirituale della Mazda MX-5. Si è spento il 20 settembre 2025, lasciando un’eredità che va ben oltre i confini del design automobilistico.

Nato in Giappone e cresciuto professionalmente tra Stati Uniti ed Europa, Matano ha mosso i primi passi nel settore con esperienze in General Motors, BMW e Volvo. La svolta arrivò nel 1983, quando entrò in Mazda North American Operations come Chief Designer. Da quel momento iniziò a lavorare al progetto che avrebbe cambiato la storia delle roadster moderne: la MX-5, conosciuta come Miata in America.

Il primo schizzo della vettura risale al 1984, ma il debutto ufficiale avvenne cinque anni più tardi, al Salone di Chicago del 1989, con il nome Mazda eXperimental 5. Il resto è storia: un’auto che ha saputo unire leggerezza, piacere di guida e accessibilità, conquistando oltre un milione di appassionati in tutto il mondo.

Oltre al lavoro sulla MX-5, Matano ricoprì ruoli di grande rilievo in Mazda North America: vicepresidente del design, vicepresidente delle operazioni occidentali di Mazda R&D North America, fino alla direzione esecutiva di Mazda Motor Corporation in Giappone tra il 1999 e il 2002.

Il suo tocco stilistico si ritrova anche su un’altra icona del marchio: la RX-7 FD di terza generazione. Pur non essendone il chief designer, collaborò con Yoichi Sato nel perfezionarne le proporzioni e i dettagli, tra cui la linea fluida della portiera, pensata per invitare il conducente a salire a bordo.

Tom Matano non ha lasciato solo automobili: ha tramandato una filosofia di design che lui stesso definiva “Always Inspired”, sempre ispirata e aperta a nuove contaminazioni. Una visione che continua a guidare designer e ingegneri, mantenendo viva la scintilla che ha dato origine alla Miata.

La Mazda MX-5 resta oggi una delle roadster più longeve e amate della storia, simbolo di quel rapporto diretto tra uomo e macchina che Matano ha saputo interpretare come pochi altri. Con la sua scomparsa, non se ne va soltanto un designer, ma un custode del piacere di guida puro.