Toyota: lunga vita ai motori termici per nuovi motori ibridi, e non solo

Attualità
13 agosto 2025, 10.09
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Toyota continua a credere fermamente che il motore a combustione interna abbia ancora davanti a sé un futuro promettente, nonostante la crescita, diciamo fiacca per alcuni paesi tra cui il nostro, delle auto elettriche. Il colosso giapponese, leader mondiale per volumi di vendita, ha ribadito il proprio impegno di lungo periodo verso i propulsori termici, lavorando fianco a fianco con altri marchi nipponici come Subaru e Mazda. Durante la presentazione delle nuove unità a quattro cilindri, il Chief Technology Officer Hiroki Nakajima le ha descritte come una “soluzione rivoluzionaria”. Ma non finisce qui.
Toyota prevede infatti di impiegare i futuri motori da 1,5 e 2 litri in una gamma amplissima di veicoli, indipendentemente dal tipo di sistema di propulsione. A confermarlo è stato Andrea Carlucci, vicepresidente per la strategia di prodotto e il marketing di Toyota Europa, in un’intervista ad Automotive News: “L’obiettivo è adattare il nuovo motore a qualsiasi applicazione, che sia elettrica, ibrida o a idrogeno”.

Elettrico alla ruota, ma benzina come generatrice di energia

Può sembrare insolito combinare un motore a combustione con un veicolo elettrico, ma il concetto è già realtà. Toyota sembra riferirsi agli extended range electric vehicles (EREV), nei quali il propulsore termico non muove le ruote, ma agisce solo come generatore per ricaricare la batteria durante la marcia.
Questa configurazione permette al motore di funzionare sempre a regimi ottimali, a tutto vantaggio dei consumi e dell'emissione di gas di scarico. Nel tempo, modelli come la BMW i3 REX, la Mazda MX-30, le Nissan e-Power e la Leapmotor C10 REEV già utilizzano soluzioni simili.
In Cina, Toyota porterà sul mercato EREV attraverso la joint venture con GAC, partendo dal SUV Highlander e dal minivan Sienna. Entrambi avranno un piccolo motore a combustione scollegato meccanicamente dalle ruote, con la trazione affidata esclusivamente al motore elettrico.
Già nel 2018 l’azienda aveva raggiunto un’efficienza termica del 41% nei propri propulsori e ora punta a fare ancora meglio, studiando l’impiego di biocarburanti, idrogeno e carburanti sintetici. Oltre alle soluzioni full hybrid e agli EREV, Toyota sta sviluppando anche i cosiddetti “super hybrid”, che secondo Carlucci raggiungeranno il punto di svolta quando riusciranno a percorrere 100 km senza consumare benzina. Neanche a dirlo, ci sono concorrenti cinesi come la Jaecoo 7 che già si stanno avvicinando a questo obiettivo, riuscendo a percorrere con un pieno di carburante ed energia elettrica più di 1.000 km di autonomia totali.
I nuovi motori includeranno un 1.5 litri aspirato e turbo, oltre a un 2.0 litri turbo. Quest’ultimo sarà disponibile anche in una versione ad alte prestazioni per i modelli Gazoo Racing (GR), capace di erogare fino a 600 CV.

Piattaforme e strategie: l'evoluzione Toyota è costante

Se le piattaforme dedicate alle auto elettriche non sono una novità, basti pensare alle MEB Volkswagen poi utilizzate anche da Ford sui modelli Capri ed Explorer, esistono anche architetture ibride in grado di ospitare propulsori termici. È il caso delle STLA Small, Medium, Large e Frame di Stellantis, ma anche della futura piattaforma SSP del Gruppo Volkswagen.
In linea con le dichiarazioni del presidente Akio Toyoda, secondo cui le elettriche pure non supereranno mai il 30% del mercato, il manager Toyota ribadisce che la decarbonizzazione richiede una pluralità di soluzioni. La filosofia dell’azienda è dare libertà di scelta ai clienti: “Non forzeremo l’adozione delle auto elettriche nei mercati dove non esiste domanda”.
Fonte: Automotive News
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