Stellantis pronta a riportare il motore 2.0 HDi in Europa: cambio di rotta controcorrente

Attualità
30 giugno 2025, 11.37
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Il nuovo corso di Stellantis punta sul realismo industriale. Addio alla full electric obbligata entro il 2030: tornano in gioco i motori termici, incluso lo storico 2.0 HDi.
Un cambio di passo profondo e concreto. Con l’arrivo di Antonio Filosa alla guida di Stellantis, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA potrebbe rivedere radicalmente il piano “Dare Forward 2030”, che fino a pochi mesi fa prevedeva la completa elettrificazione della gamma in Europa entro la fine del decennio. Ora, l’attenzione si sposta verso un approccio più pragmatico e meno ideologico, con il ritorno in primo piano dei motori a combustione interna e delle soluzioni ibride.

Stop all’elettrico forzato: spazio a termico e ibrido

In un contesto di frenata nelle vendite di auto elettriche e di crescente incertezza da parte dei consumatori – dovuta a prezzi elevati, infrastrutture inadeguate e autonomia ancora limitata – Stellantis sceglie una strategia più flessibile. L'obiettivo non è più solo l’elettrificazione totale, ma piuttosto offrire ciò che il mercato chiede realmente: vetture efficienti, tecnologiche, ma anche accessibili e affidabili.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Filosa, i singoli brand del gruppo saranno liberi di ridefinire i propri piani prodotto, scegliendo motorizzazioni più adatte al contesto di riferimento. Chrysler e Alfa Romeo, ad esempio, hanno già rallentato l’introduzione di modelli full electric e valutano versioni termiche o ibride più potenti.

Il ritorno del 2.0 HDi: motore storico, opportunità moderna

Tra le ipotesi più significative c’è il possibile ritorno del motore 2.0 HDi, propulsore diesel storicamente apprezzato per la sua affidabilità, coppia elevata e consumi contenuti. Questa unità potrebbe essere rivista con tecnologie aggiornate per rispettare le normative Euro 7 o essere affiancata da un sistema mild hybrid evoluto. L’obiettivo è chiaro: offrire una soluzione concreta a chi percorre molti chilometri, come professionisti e flotte aziendali, ancora restii a passare all’elettrico.
Non è escluso che il 2.0 HDi possa rientrare in gamma su modelli Peugeot, Citroën, Opel o addirittura Fiat, laddove ci sia spazio per un diesel moderno e pulito. Inoltre, il gruppo starebbe lavorando anche a nuove unità ibride più performanti, per rafforzare la transizione graduale verso l’elettrificazione senza abbandonare la base clienti tradizionale.

Una strategia “senza ideologie”

Il nuovo piano di Stellantis si configura come un ritorno all’essenziale: creare auto che le persone vogliono davvero comprare, senza inseguire obiettivi imposti dall’alto o tendenze di marketing. Questo “realismo strategico”, come lo definisce Filosa, mira a garantire sostenibilità industriale e profittabilità in un periodo di grandi turbolenze per il settore automotive.
Non è un passo indietro, ma una correzione di rotta intelligente: il gruppo resta impegnato nello sviluppo di modelli elettrici e nella riduzione delle emissioni, ma sceglie di farlo con maggiore equilibrio e meno imposizioni.
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