Tanta richiesta e si fa di tutto per soddisfarla, è il gradevole problema col quale si sta confrontando
Stellantis grazie all’esoso volume di vendite che ha come protagonista
Alfa Romeo Tonale. Il nuovo SUV del
Biscione è apprezzatissimo e per fronteggiare le vendite, finalmente, nello stabilimento produttivo di
Pomigliano d’Arco si deciso di ridare il via alla seconda catena di produzione che riporterà al lavoro tanti operai.
Effetto
Tonale, così si potrebbe chiamare questo bellissimo fenomeno che sta ridando vita al settore metalmeccanico italiano. A giovarne particolarmente è lo
stabilimento campano di Pomigliano d’Arco, dove la corposa richiesta di
Alfa Romeo Tonale ha portato Stellantis a riattivare dopo un lungo periodo la seconda catena di produzione. Ad esultare sono quindi anche gli operai ed i sindacati, che godranno di un periodo più tranquillo dopo mesi e mesi di vera tensione. Dopo aver registrato qualcosa come 35.000 ordini ricevuti lo scorso anno, le cose nel 2023 dovrebbero andare ancora meglio visto che il SUV nel frattempo ha debuttato in altri mercati importanti come Stati Uniti e Giappone.
È proprio per fronteggiare lo sbarco in
America che a
Pomigliano d’Arco 1.600 lavoratori sono rientrati dalla cassa integrazione per lavorare alla produzione di
Tonale. Al SUV si aggiungerà la versione gemella, la nuova
Dodge Hornet, vettura le cui prenotazioni si sono aperte da qualche mese e sarà venduta solo ed esclusivamente in
Nord America. Un futuro più roseo, ed al tempo stesso più impegnativo, attende i dipendenti dello stabilimento campano, i quali produrranno più SUV che citycar. A testimoniarlo è il calo di produzione di
Fiat Panda che comunque rimane la vettura più venduta in
Italia e che fino al 2026 sarà prodotta a
Pomigliano d’Arco. Il sito del gruppo
Stellantis ha visto aumentare del 34% le unità prodotte lo scorso anno rispetto al 2021 assemblando circa 165.000 auto nel 2022, di cui 145.000 sono
Fiat Panda e 20.000
Alfa Romeo Tonale. Le cose dovrebbero migliorare e non di poco nel 2023.