Prime code, bollini rossi e riaperture parziali: l’estate italiana sulle strade Anas parte tra proclami e disagi. E dal prossimo weekend arriva il vero esodo.
Altro che partenze intelligenti: sulle strade italiane il traffico è già da bollino rosso, mentre il grande esodo estivo deve ancora cominciare. È il classico copione da metà luglio: famiglie in fuga verso le vacanze, code sulle direttrici principali, viabilità ridotta da frane, lavori, restringimenti e aperture "a tempo".
Nonostante le rassicurazioni dell’AD di Anas, Claudio Andrea Gemme, che parla di “ottimizzazione dei cantieri” e di “presìdi rinforzati”, il quadro resta tutt’altro che fluido. Le chiusure ci sono, i rallentamenti pure. E i cantieri, seppur “inamovibili”, sembrano ogni anno magicamente coincidere con le ferie degli italiani.
Cosa (non) funziona: cantieri e riaperture a orario ridotto
Dopo i disagi causati dal maltempo, la SS51 “di Alemagna” in Veneto ha riaperto solo in orario diurno, dalle 6:00 alle 20:00. In Piemonte, il nuovo tunnel di Tenda – fondamentale per il traffico transfrontaliero tra Cuneo e la Costa Azzurra – funziona anch’esso a orari prestabiliti, dalle 6 alle 21. Comodo, ma non esattamente all’altezza di una viabilità europea.
Eppure queste “riaperture parziali” vengono celebrate come successi, mentre in realtà mettono solo una pezza a un sistema stradale fragile, non pronto a reggere l’impatto dell’estate.
Dove si formeranno le code: l’Italia si muove tutta insieme
Dal GRA di Roma alla A91 per Fiumicino, dalla Pontina alla Cassia, dai raccordi autostradali del Friuli fino alla SS106 in Calabria: ogni direttrice verso mare o montagna è a rischio congestionamento. E sabato 19 e domenica 20 luglio saranno solo un assaggio: il picco degli spostamenti è atteso tra il 27 luglio e il 4 agosto.
Intanto il blocco dei mezzi pesanti – sabato dalle 8 alle 16 e domenica dalle 7 alle 22 – servirà solo parzialmente ad alleggerire le arterie già sotto pressione.
Emergenze, incendi e corsie occupate: l’estate è lunga
Anas ha messo in campo circa 2.500 operatori tra tecnici, esercizio e personale operativo, ma la verità è che la rete viaria italiana soffre. Non solo per il traffico: ci sono i rischi legati al caldo, agli incendi, ai guasti tecnici. Eppure ogni estate si ripropone lo stesso copione: consigli su bottigliette d’acqua, divieti alle corsie d’emergenza, appelli alla prudenza.
Le campagne “Quando guidi, Guida e Basta” e “La strada non è un posacenere” sono più che condivisibili, ma non bastano quando le infrastrutture restano cronicamente sotto pressione.
Il vero esodo comincia ora. Ma siamo pronti?
Con le ferie di agosto alle porte, il rischio è che la situazione di questo weekend sia solo un antipasto. L’esodo estivo 2025 si preannuncia massiccio, in un’Italia che viaggia ancora troppo su strade precarie e cantieri aperti.