Appena metti piede dentro la
fabbrica BYD a Zhengzhou, ti rendi conto di essere davanti a qualcosa che va oltre l’idea stessa di “fabbrica”. È un mondo a parte, una città industriale che vive, pulsa e produce senza sosta.
Situata nella Zhengzhou Airport Economy Zone, nella provincia cinese dell’Henan, questa struttura è il più grande e completo polo produttivo di BYD per i veicoli a nuova energia. E non è un’esagerazione: parliamo di un complesso che copre oltre 10,6 chilometri quadrati, inserito in un’area industriale di circa 130 km², più grande della stessa San Francisco o in maniera più familiare di Torino.
Qui, ogni singolo minuto, un’auto elettrica lascia la linea di produzione. E ogni tre secondi, da un’altra parte del complesso, nasce una cella di batteria pronta ad alimentare quella stessa rivoluzione.
La più grande fabbrica BYD è stata costruita in meno di 2 anni
BYD ha iniziato a costruire la fabbrica nel settembre 2021, e in meno di due anni — il 6 aprile 2023 — il progetto era già completato e operativo. Un risultato che racconta molto della mentalità BYD: rapidità, efficienza e un controllo totale su ogni aspetto della filiera.
Durante la visita mi hanno spiegato che qui l’obiettivo non è solo produrre auto, ma costruire un ecosistema completo: veicoli, batterie, componenti, nuovi materiali e stampi. BYD ha ormai raggiunto a Zhengzhou una integrazione verticale quasi totale: tutto ciò che serve a realizzare un’auto nasce qui, all’interno del perimetro dello stabilimento.
Quando ho chiesto quanti impianti abbia BYD in tutta la Cina, la risposta è arrivata chiara: otto. Ma tra tutti, Zhengzhou è il più grande, il più moderno e il più importante per l’area centrale del Paese.
Non si tratta soltanto di una fabbrica, ma di un hub strategico per l’intero gruppo, che da qui coordina la produzione di alcuni dei modelli più significativi della gamma: Song Pro, Song L DM-i, Seal 07, Shark, Seagull (Dolphin Surf), Denza B5 e Denza B8.
Un ritmo impressionante
Camminare tra le linee di assemblaggio è un’esperienza quasi ipnotica. Ogni sessanta secondi, una scocca prende vita e diventa un’auto completa. Ogni tre secondi, una nuova cella di batteria è pronta per essere integrata nei sistemi ibridi o elettrici.
A muovere questo colosso sono oltre 57.000 persone, coordinate da una rete di sistemi automatizzati che lavorano in perfetta sincronia.
La Fase 1 della fabbrica ospita i quattro processi principali di costruzione (stampaggio, saldatura, verniciatura e assemblaggio) insieme agli impianti per telai e componenti estetici.
La Fase 2 è dedicata ai componenti meccanici e funzionali: motori, condizionatori, ammortizzatori, tetti apribili.
Nella Fase 3 si trova il Power Battery Park, dove vengono prodotte le Blade Battery corte per i veicoli ibridi con tecnologia DM-i.
La Fase 4, infine, include i laboratori per nuovi materiali e un racetrack park interno per i collaudi e la messa a punto.
Ogni minuto una vettura, ogni tre secondi una cella
La precisione che si percepisce lungo i corridoi di Zhengzhou è quasi surreale.
Nel reparto di saldatura, oltre 2.000 robot — marchi come KUKA, Nachi e Cloos — lavorano in modo continuo con un livello di automazione che supera il 98%. Per la sola BYD Song Pro, la scocca richiede 5.705 punti di saldatura, 133 metri di sigillante e 900 componenti diversi.
Le linee di stampaggio sono un concentrato di tecnologia: presse da 2.500 tonnellate, sistemi di movimentazione GUDEL e JIER, macchine di pulizia SMT e sistemi idraulici Rexroth.
Tutto è completamente chiuso, per isolare il rumore (ridotto da 110 a 85 decibel) e impedire l’ingresso di polvere.
Anche la logistica interna è gestita da sistemi sviluppati direttamente da BYD, per evitare qualsiasi danno o graffio durante il trasferimento delle scocche.
Mentre osservavo le linee, non potevo fare a meno di pensare a quanto questo livello di efficienza sia lontano dagli standard a cui siamo abituati in Europa. Ogni robot, ogni movimento, ogni luce ha una funzione precisa, senza tempi morti, senza sprechi. È una fabbrica che funziona come un organismo vivente, dove l’automazione non sostituisce l’uomo ma lo moltiplica.
Quello che colpisce di più, però, non sono solo i numeri o la tecnologia. È l’atmosfera.
C’è una calma sorprendente, quasi silenziosa. Niente rumori assordanti, nessun caos: solo un flusso ordinato, persone e macchine. Quando esci all’aperto e guardi l’immensità del sito, con i camion che scorrono ordinati lungo le strade interne e i capannoni che si perdono all’orizzonte, hai la sensazione di essere dentro la più grande fabbrica di auto.
Ogni minuto una vettura, ogni tre secondi una cella.
Numeri che sembrano impossibili finché non li vedi accadere davanti ai tuoi occhi.