I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti su importazioni da Canada e Messico, entrati ufficialmente in vigore oggi, potrebbero scatenare un effetto domino sul settore automotive globale. Le conseguenze potrebbero ripercuotersi anche sul mercato italiano, con un aumento dei prezzi sia delle auto nuove che della componentistica.
L’allarme di Federcarrozzieri
A lanciare l’allarme è Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che ha elaborato alcune proiezioni sugli impatti economici derivanti dai dazi statunitensi. Il provvedimento colpirebbe in particolare le case automobilistiche che producono vetture in Canada e Messico, tra cui Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Toyota e Nissan.
Il Messico, in particolare, è un hub fondamentale per l’industria automobilistica globale, con 3,5 milioni di auto prodotte ogni anno. Nel 2024, il 44% delle vendite di Volkswagen negli USA proviene da modelli fabbricati in Messico, così come il 40% delle vetture Stellantis vendute negli Stati Uniti (tra Canada e Messico), il 31% di Nissan, il 23% di Mazda e il 13% di Honda.
Secondo gli analisti, questa situazione porterà a una riduzione degli utili per le case automobilistiche tra il -5% e il -15%, con inevitabili conseguenze sui prezzi finali.
Un impatto su tutta la filiera
Oltre alle vetture, i dazi avranno ripercussioni sull’intera filiera della componentistica automobilistica. A subire l’aumento dei costi saranno prodotti essenziali come airbag e cinture di sicurezza (Autoliv), pneumatici (Michelin e Pirelli), sedili (Yanfeng), freni (Brembo) e componenti per motori elettrici (Eurogroup Laminations). Il risultato? Un inevitabile aumento del costo delle riparazioni e dei ricambi, che si ripercuoterà sui consumatori finali.
Gli aumenti previsti sui prezzi delle auto in Italia
Secondo le proiezioni di Federcarrozzieri, ipotizzando un rincaro medio dei listini del 10%, i prezzi delle auto più vendute in Italia subirebbero i seguenti aumenti:
- Fiat Panda (ibrida) → +1.595 euro
- Jeep Avenger (benzina) → +2.475 euro
- Citroen C3 (benzina) → +1.524 euro
- Toyota Yaris Cross (ibrida) → +2.865 euro
- Peugeot 208 (ibrida) → +2.422 euro
- Toyota Yaris (ibrida) → +2.455 euro
- Lancia Ypsilon (ibrida) → +2.390 euro
- Volkswagen T-Roc (benzina) → +3.035 euro
Il rischio di una nuova impennata dei prezzi
Nel 2024, il prezzo medio di un’auto in Italia ha raggiunto i 30.096 euro, segnando un aumento del 43% rispetto al 2019, quando il costo medio si attestava sui 21.000 euro. Secondo Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, l’imposizione dei dazi potrebbe generare un’ulteriore impennata, facendo salire i listini di altri 2.500/3.000 euro nel 2025.
Se questo scenario si concretizzasse, acquistare un’auto nuova diventerebbe ancora più oneroso per i consumatori italiani, aggravando un trend già in crescita negli ultimi anni e rendendo sempre più difficile l’accesso a veicoli di nuova generazione.