Caos Autovelox: la Cassazione fa tremare le multe, rischio paralisi per lo Stato

Attualità
06 giugno 2025, 10.16
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Due ordinanze della Corte di Cassazione rischiano di far saltare il sistema sanzionatorio legato agli autovelox, aprendo scenari esplosivi per la Pubblica Amministrazione. Il Codacons parla senza mezzi termini di “caos ingestibile” e lancia un’allerta che non può essere ignorata: senza un decreto immediato del Ministero dei Trasporti sull’omologazione degli apparecchi, tutti gli autovelox d’Italia potrebbero dover essere spenti.

Il nodo dell’omologazione

Le due pronunce della Cassazione hanno gettato nuova benzina sul fuoco del dibattito. La prima conferma che le multe elevate da dispositivi approvati ma non omologati sono da annullare. La seconda complica ulteriormente il quadro, stabilendo che l’annullamento della contravvenzione richiede da parte del cittadino una querela di falso contro chi ha redatto il verbale di accertamento. Una procedura complessa, costosa e fuori portata per la maggior parte degli automobilisti.
Il problema alla radice? L’assenza di un decreto ministeriale che stabilisca le procedure di omologazione degli autovelox, un atto atteso da anni e mai adottato. Questo vuoto normativo rende incerti milioni di verbali elevati su tutto il territorio nazionale.

Rischio valanga di ricorsi (e di rimborsi)

Secondo il Codacons, lo Stato rischia una valanga di ricorsi e, di conseguenza, danni erariali colossali. I cittadini che dovessero vincere in giudizio potranno infatti rivalersi sulla Pubblica Amministrazione per le spese legali sostenute. Il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, non ha dubbi: “Chi supera i limiti va sanzionato, ma solo nel pieno rispetto delle norme. Lo Stato non può violare le regole che pretende siano rispettate dai cittadini”.

Il paradosso: spegnere gli autovelox?

In assenza di una risposta rapida da parte del Ministero dei Trasporti, il Codacons propone una soluzione drastica: spegnere tutti gli autovelox fino all’entrata in vigore del decreto di omologazione. Una misura estrema che, se attuata, paralizzerebbe uno degli strumenti più usati per la sicurezza stradale e la repressione degli eccessi di velocità.
Il caos normativo in corso ha già prodotto incertezza giuridica, confusione operativa tra i Comuni e potenziale ingorgo nei tribunali. Se da un lato resta imprescindibile la lotta contro chi mette a rischio la sicurezza sulle strade, dall’altro appare urgente un intervento normativo per evitare che la questione degeneri in uno scontro tra cittadini e Stato, con conseguenze pesanti sul piano economico e istituzionale.
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