Attentato dinamitardo a Pomezia: le auto di Sigfrido Ranucci saltano in aria
Paura nella serata di ieri a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, dove un ordigno ha distrutto le auto del giornalista Sigfrido Ranucci e della figlia. L’esplosione è avvenuta intorno alle 22, davanti all’abitazione del conduttore di Report, danneggiando anche il cancello e le piante nei dintorni.
Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un ordigno rudimentale con circa un chilo di esplosivo, posizionato tra l’auto del giornalista e il cancello della casa. La potenza dell’esplosione avrebbe potuto causare vittime se qualcuno fosse stato nelle vicinanze al momento del boato.
Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito: la figlia aveva lasciato la sua auto circa mezz’ora prima, mentre Ranucci era appena tornato a casa. Sul posto sono intervenuti carabinieri e Digos, che hanno avviato rilievi tecnici e ricerche di eventuali telecamere di sorveglianza.
Indagini in corso: l’Antimafia prende il caso
Il fascicolo è affidato ai pm dell’Antimafia di Roma, sotto la supervisione del sostituto procuratore della Dda Carlo Villani e del procuratore capo Francesco Lo Voi. Le indagini puntano a chiarire la dinamica dell’attentato e identificare i responsabili dell’atto intimidatorio, considerata la storia di minacce subite da Ranucci negli ultimi mesi.
Il conduttore ha ricordato episodi precedenti: lo scorso anno erano stati trovati due proiettili di P38 davanti alla sua abitazione, insieme a tentativi di delegittimazione professionale. Tutti episodi già denunciati e sotto indagine.
Le parole di Ranucci: “Poteva ammazzare mia figlia”
“Quello che è successo potrebbe aver ucciso una persona se fosse passata in quel momento”, ha dichiarato Ranucci, visibilmente scosso. Il giornalista ha annunciato che sporrerà formale denuncia per l’attentato e che sta cercando di mettere insieme gli indizi di quanto accaduto negli ultimi mesi.
Il conduttore ha sottolineato come, nonostante le minacce, continuerà il suo lavoro: la nuova stagione di Report partirà regolarmente il 26 ottobre su Rai 3, affrontando temi di cultura, scuola, sanità e inchieste sui fondi pubblici.
Reazioni istituzionali: solidarietà e condanne
L’attentato ha suscitato forte condanna politica. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso vicinanza al giornalista, definendo il gesto “inaccettabile e vile” e sottolineando la necessità di garantire sicurezza a chi svolge inchieste giornalistiche delicate.
Le autorità continuano a lavorare per ricostruire la dinamica dell’esplosione, mentre il nucleo investigativo di Frascati e gli artificieri analizzano le auto e l’area circostante.
L’importanza della sicurezza dei giornalisti
Questo episodio riporta l’attenzione sulla sicurezza dei giornalisti investigativi in Italia, soprattutto per chi indaga su criminalità, corruzione e affari pubblici. La rapidità e la potenza dell’attentato dimostrano come anche minacce fisiche gravi possano colpire chi lavora in prima linea per l’informazione.