Renault prepara la nuova Mégane ibrida? Più scelta e una piattaforma flessibile per il 2028

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07 novembre 2025, 11.39
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Dopo il debutto della Mégane E-Tech Electric, Renault guarda al futuro con una strategia più equilibrata tra elettrico e ibrido. La casa francese sta infatti pianificando il lancio di una nuova generazione di Mégane nel 2028, sviluppata su una piattaforma modulare capace di ospitare motorizzazioni elettriche, ibride plug-in e range extender.
Un passo che riflette l’attuale incertezza del mercato europeo verso la piena adozione dell’auto a batteria e la volontà di offrire più scelta ai clienti.

Una nuova piattaforma per i segmenti C e D

Durante la presentazione della nuova Twingo elettrica a Parigi, il CEO di Renault Francois Provost ha confermato che il prossimo piano industriale includerà una nuova architettura tecnica dedicata alle vetture di segmento C e D, ovvero la fascia centrale del mercato europeo.
«Le auto più grandi sono una nostra priorità», ha dichiarato Provost. «Nel piano di medio termine proporremo una nuova piattaforma e soluzioni che ci permetteranno di crescere nel cuore dell’Europa».
Attualmente, la gamma familiare Renault include SUV come Austral, Espace e Rafale, tutti basati su powertrain termici o ibridi. Al contrario, la Mégane e la Scénic sono modelli interamente elettrici. Con la nuova piattaforma, Renault punta a unificare le basi tecniche dei futuri modelli, riducendo i costi di sviluppo fino al 40% e mantenendo competitivi i prezzi delle vetture di prossima generazione.

La svolta ibrida: range extender e plug-in

Il CEO del marchio, Fabrice Cambolive, ha confermato che Renault sta lavorando a una piattaforma BEV dedicata, ma con la possibilità di accogliere varianti ibridi range extender.
«Se l’adozione dell’elettrico non sarà rapida come previsto», ha spiegato Cambolive, «potremo integrare soluzioni alternative come l’ibrido plug-in o il range extender, ed è proprio questo il campo su cui stiamo lavorando».
La tecnologia range extender prevede un motore a combustione interna che funge da generatore, ricaricando la batteria che alimenta il motore elettrico. È un sistema già impiegato con successo da modelli come il Nissan Qashqai e-Power e che offre l’esperienza di guida di un’elettrica, eliminando però l’ansia da autonomia.
A supportare questa strategia c’è anche Horse, la joint venture tra Renault, Geely e Aramco, che ha recentemente presentato un compatto propulsore range extender da 1.5 litri, capace di erogare 94 o 161 CV e conforme alle future normative Euro 7.

Obiettivo: più autonomia e più spazio

La nuova Mégane ibrida nascerà quindi su una base completamente rinnovata, con proporzioni più generose, maggiore abitabilità interna e un’ampia offerta di motorizzazioni. Questo le permetterà di colmare il gap con le concorrenti dirette, offrendo un compromesso ideale tra efficienza, comfort e piacere di guida.
Il modello attuale, lanciato nel 2022 come primo simbolo della strategia “Renaulution” voluta da Luca de Meo, si è distinto per il design compatto e la ridotta impronta ambientale, ma le vendite inferiori alle attese hanno spinto il gruppo a riconsiderare l’approccio. La prossima generazione avrà dunque il compito di rilanciare la Mégane come pilastro del segmento C, affiancando le nuove Espace e Rafale e ampliando la presenza del marchio nel cuore del mercato europeo.

L’evoluzione della strategia Renault

Con questa nuova architettura, Renault punta a una gamma più flessibile e accessibile, pronta ad adattarsi ai diversi ritmi della transizione energetica.
Un approccio simile a quello già adottato da Mercedes-Benz con la piattaforma MMA, ma con un obiettivo preciso: garantire una mobilità elettrificata per tutti, capace di coniugare sostenibilità, autonomia e libertà di scelta.
Il futuro della Renault Mégane sarà dunque ibrido — nel senso più ampio del termine: una fusione tra elettrico e termico, tecnologia e convenienza, in perfetto equilibrio con le esigenze del mercato europeo.
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