Grandi festeggiamenti in quel di Silverstone per la decima prova del mondiale di F1 2019. Come fece Fernando Alonso nel 2011 (gara poi vinta, unica di quella stagione) a bordo di una 375 F1, vincitrice della prima gara della Ferrari con Froilan Gonzalez, per omaggiare i sessant’anni dal primo successo, toccherà a Kimi Raikkonen salire a bordo della mitica Alfetta, nome tecnico Alfa Romeo GP Tipo 159, colei che vinse la prima gara in assoluto della F1: era il 13 maggio 1950 e Nino Farina trionfò per la gioia del Biscione e soprattutto dei tifosi italiani.
Affascinante la storia di questa monoposto che appartiene alla collezione di FCA Heritage – il dipartimento incaricato della tutela e valorizzazione del patrimonio storico dei marchi italiani del Gruppo FCA – ed è abitualmente esposta al Museo Storico Alfa Romeo di Arese – La Macchina del Tempo. Mentre l’auto ha intrapreso il suo viaggio alla volta dell’Inghilterra, dove verrà seguita da un team di meccanici esperti, è struggente raccontare la storia di quest’auto che è riuscita a ritagliarsi un suo doveroso spazio tra le pagine del grande libro del motorsport.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le corse faticano a ripartire e numerosi marchi si contendono già i Gran Premi: L’Alfa Romeo, con la Tipo 158 “Alfetta”, era uno di questi. Le vetture erano state costruite nel 1938 ed erano letteralmente sopravvissute al conflitto, nascoste in una fattoria, sotto una finta catasta di legna. Il motore era un innovativo otto cilindri in lega leggera, con valvola a doppia camera e con sovralimentatore Roots. Il cambio era integrato nel gruppo differenziale e montato sull’asse posteriore. La potenza della prima versione era di 195 CV.
Nel 1949 l’Alfa Romeo si era ritirata dalle gare GP e si stava preparando per la stagione 1950, quando fu pianificato l’inizio del primo Campionato del mondo di Formula 1. La potenza salì a 350 CV a 8500 giri/min. per una velocità di 290 km/h. La prima gara si svolse a Silverstone: accanto a Farina, Fangio e Fagioli (affettuosamente conosciuta come la squadra delle tre “F”), la quarta vettura fu affidata a Reg Parnell, che si classificò terzo, dietro a Fagioli e al vincitore Farina. 11 vittorie in 11 gare e Nino Farina vinse il 1° Campionato del Mondo di F1 davanti ai compagni di squadra Fangio e Fagioli.
Nella stagione 1951, l’Alfa Romeo decise di correre con uno sviluppo della 158. La vettura subì un rifacimento così radicale che le venne dato il nuovo nome di GP Tipo 159. Il propulsore fu spinto a 425 CV a 9300 giri/min, con picchi di 450 CV e velocità massime che superavano i 300 km/h. Fu Fangio a vincere il titolo, prima che Alfa Romeo decise di ritirarsi consegnando la gloria alla Ferrari stessa, tanto che alla vittoria del primo titolo un certo Enzo Ferrari disse: “Oggi è come se avessi ucciso mia madre…”
Sarà davvero curioso vedere l’imperturbabile Iceman a bordo della Alfetta scorrazzare lungo i tornanti veloci del circuito inglese.