Quando si parla di Alfa Romeo Mito Veloce, è proprio la sigla che accompagna il nome dell’entry level del Biscione a stuzzicare il nostro interesse attorno alla piccola della Casa di Arese. Dopo il debutto nel 2008 poco è cambiato a livello di design sulla Mito, un modello capace a quasi 10 anni dal debutto di conquistare le fasce più giovani di appassionati del Marchio.
In attesa dell’introduzione di un modello completamente nuovo sul quale circolano voci contrastanti noi abbiamo messo alla prova la Alfa Romeo Mito Veloce Model Year 2016 dotato di diverse novità e spinto dal motore 1.4 turbobenzina da 170 CV con cambio automatico TCT a sei rapporti, ecco come è andata nel nostro long test.
La Mito Veloce aggiornata con il Model Year 2016 è una vettura che rappresenta un richiamo alla sorella maggiore Giulia per alcuni dettagli, come la grande calandra della presa d’aria anteriore a nido d’ape e la conformazione del paraurti anteriore, più spigoloso per fini aerodinamici. Sempre all’anteriore, il restyling ha riguardato le cornici dei gruppi ottici dalla caratteristica forma rotondeggiante per i quali non si è ricorsi alla tecnologia LED, ormai onnipresente su altri modelli, e dei fendinebbia, ora più sportiveggianti, con il carbon look a contornarli.
Lunga 4,06 m per 1,72 m di larghezza, la Mito Veloce della nostra prova in colore Nero Etna (600 euro) si fa apprezzare anche a motore spento. Bello il contrasto creato dai cerchi in lega da 17” con design a cinque fori in color antracite sotto i quali fanno capolino le pinze dei freni rosse, un tocco di stile che non poteva mancare su una piccola hot hatch come la Alfa Romeo Mito Veloce. Dello stesso colore dei cerchi sono gli specchietti retrovisori, mentre, passando al posteriore, si confermano i proiettori rotondi che ricordano quelli della sportivissima 4C. Il doppio scarico cromato impreziosisce il lato b della vettura, dove un paraurti molto aggressivo soddisfa anche gli appassionati del tuning.
Il logo del Biscione è stato aggiornato ed è uguale a quello che troviamo su Giulia e Stelvio con il bel fondo argentato (logo in bianco e nero all’interno, al centro del volante), mentre per il resto le forme si confermano molto simili se non uguali al primo modello del 2008. Nonostante ciò, la Mito Veloce sembra non risentire degli anni che porta e, dal punto di vista estetico, conquista ancora il cuore dei più giovani. Ai più attenti non sarà sfuggito il logo “Veloce” visibile in vista laterale che lascia il segno ricordando cosa si nasconde sotto il cofano.
All’interno ci sarebbe piaciuto trovare un volante più piccolo e a tre razze sullo stile di quello della Giulia, ma, tolto questo dettaglio, l’impugnatura è comoda e il look si fa apprezzare per le cuciture rosse, stesso colore che ritroviamo sui sedili in pelle abbinati al Carbon Look della plancia ben rifinita che ci ricorda di essere su un auto alla quale piace andare forte (optional da 1.000 euro). I sedili in pelle contengono bene, ma in optional ci sono i più sportivi Sabelt in Alcantara nera e guscio in fibra di carbonio, per i quali bisogna sborsare 2.500 euro in più. Non è difficile trovare con le dita le palette del cambio automatico a doppia frizione TCT, anche se qualche centimetro di più in lunghezza, specialmente in alto, non avrebbe di certo guastato.
Parlavamo della plancia carbon look, un dettaglio che non lascia indifferenti e di ottima realizzazione, mentre il punto dolente rimane il sistema di infotainment UConnect che non tiene il passo dei sistemi più moderni, sia per l’ampiezza dello schermo (ora di 5”, a livello di un normale smartphone), sia nella tecnologia del navigatore TomTom e dei comandi dell’infotainment, ormai obsoleti anche se funzionali nella risposta.
Nulla da dire sul clima automatico bizona (500 euro) e, scendendo in basso con lo sguardo, ecco il comando che ha contribuito a decretare il successo della Mito, il mitico selettore di guida DNA al quale dedichiamo un capitolo a parte. Davvero ottimo il sistema audio Bose per gli amanti della musica a tutto volume.
Il motore Multiair 1.4 da 170 CV offre 250 Nm di coppia e permette di scattare da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi, un dato piuttosto soddisfacente che ben si sposa all’ottimale erogazione del motore. Già all’accensione il propulsore si presenta senza mezzi termini, coinvolgendoci con un bel sound cupo. Mossi i primi metri ci rendiamo subito conto che il piacere di guida sportiva è garantito perché l’assetto rigido si sposa a pennello con la vettura e il suo carattere racing, carattere ben supportato dal sistema sospensivo Alfa Active Suspension, il sistema di controllo elettronico degli ammortizzatori messo a punto da Magneti Marelli che esalta il comportamento dinamico della Mito.
L’intervento del differenziale elettronico Q2 (solo in modalità Dynamic) aiuta e non poco a ridurre il sottosterzo tipico di una trazione anteriore quando si vuole spingere un po’ tra le curve. A tavoletta il sound è grintoso e ci fa dimenticare di essere su una compatta e anche quando tra le curve viene voglia di osare un po’ lo sterzo ci assiste sempre fedelmente. Tutto ok i freni, ottimi nella risposta in ogni condizione.
Il cambio TCT ben si abbina alla cavalleria della piccola Alfa Romeo, ma non è così “intelligente” come ci saremmo aspettati, specialmente in modalità All Weather e Natural, poiché affondando il piede sul gas la risposta in scalata per ottimizzare l’accelerazione tarda ad arrivare, fastidio che sparisce in modalità Dynamic quando la coppia, presente fin dai bassi regimi, ci attacca al sedile in accelerazione, ancor più se facciamo ricorso al cambio manuale.
Neanche a dirlo i consumi soffrono la guida sportiva (intorno ai 12-13 km/l in autostrada ai 130 km/h) mentre in città i frequenti stop and go si fanno sentire, portando l’autonomia ad un meno confortante 8 km/l nonostante la presenza dello start&stop di serie. Con un uso sapiente del pedale si riescono a percorrere distanze più lunghe ma non è per questo utilizzo che la Alfa Romeo Mito Veloce è nata.
Il comando DNA, il vero segreto che da anni sulla Mito permette ai suoi possessori di adattare la risposta della vettura, ovviamente è presente anche sulla Veloce e gli dedichiamo volentieri queste righe. Partendo dall’All Weather il settaggio “A” viene in aiuto adattando la risposta del motore e dello sterzo quando le condizioni dell’asfalto inducono alla prudenza. Il comando Natural “N”, che userete nella maggior parte del tempo passato alla guida della Mito Veloce si comporta bene e, ciliegina sulla torta, il Dynamic “D”. Selezionando questa modalità vi consigliamo di spostare la leva del cambio verso sinistra attivando il comando manuale, a scelta tra la leva stessa e i paddle dietro al volante. Solo così si godono a pieno le doti della piccola del Biscione, una vettura che si esalta tra le curve e offre ottimi spunti in accelerazione.
La Alfa Romeo Mito Veloce parte dal prezzo di listino di 24.800 euro, offrendo di serie i cerchi in lega da 17”, il sistema UConnect 5” Radio, il differenziale elettronico Q2, le pinze verniciate rosse, la pedaliera in alluminio e il volante sportivo tagliato in basso.
La Mito Veloce oggetto della nostra prova con gli optional che vi abbiamo descritto arriva ad un prezzo di 28.570 euro, incluso il Pack Lusso (1.120 euro) che include in un solo pacchetto il clima automatico bizona, i sensori di parcheggio posteriori (non essenziali), il navigatore TomTom, i servizi UConnect Live con display touch e la radio con DAB. Chiude la lista degli optional il Pack Visibility (250 euro) che comprende l’accensione automatica dei fari, il sensore pioggia per i tergicristallo e lo specchio elettrovisore interno elettrocromico.
Le concorrenti? La scelta è ampia e l’unica pecca rispetto alle rivali che si può riscontrare sulla Alfa Romeo Mito Veloce è la cavalleria che è in difetto di una trentina di cavalli rispetto agli altri modelli. Stiamo parlando, rimanendo in casa, della Abarth 595, mentre spostandoci oltre confine la Mito Veloce deve vedersela con la 208 GTi , la Fiesta ST200 e la DS3 Performance. Amanti del Biscione a voi la scelta, con la consapevolezza che nonostante gli anni che passano la piccola Mito saprà regalarvi ancora parecchie soddisfazioni.
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