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24 Ore di Le Mans 2015: la guida per seguirla al meglio

Tempo di lettura: 3 minuti

Per un autoappassionato poche cose al mondo belle ed emozionanti come sentire l’urlo di un motore a pieni giri. E non esiste posto migliore di un circuito durante una corsa per vivere questa emozione. Ma non tutti gli autodromi sono uguali, cosi come non lo sono tutte le gare. Ce n’è una, che con quasi cento anni di storia alle spalle, oggi rappresenta un vero e proprio mito. La 24 ore di Le Mans e noi vi abbiamo preparato una guida pratica per seguire al meglio l’edizione 2015 allegata al fondo di questo articolo.

2015 ricco di novità

La grande novità dell’edizione di quest’anno, che andrà in scena il 13 e 14 giugno 2015, è rappresentata dalla presenza di una new entry molto particolare. A tentare di mettere i bastoni tra le ruote dei super ibridi Audi, Toyota e Porsche, ci proverà una Nissan decisamente fuori dagli schemi. I tre big team, infatti, corrono con soluzioni relativamente simili:  Audi porta in gara un V6 Diesel abbinato a due unità elettriche, una sull’asse anteriore e una sulla turbina, Toyota utilizza un V8 benzina in abbinamento ad un supercondensatore che genera una spinta aggiuntiva in accelerazione, mentre Porsche si affida a un V4 di 2 litri, affiancato da un pacco batterie agli ioni di litio. I giapponesi di Nissan, invece, si inseriscono nella sfida con la GT-R LM Nismo, spinta da un 3 litri V6 a benzina abbinato ad un sistema di recupero dell’energia cinetica. Dov’è allora la novità? Beh, il motore è posizionato anteriormente, e questa è una mezza novità dal momento che anche la Panoz negli anni ’90 corse con un’auto con motore anteriore. Ma quello che differenzia la Nissan da tutto ciò che ha corso a Le Mans fin’ora è la trazione anteriore. Già, si tratta della prima LMP1 nella storia a utilizzare questa particolare architettura.

Un grande banco prova

Ma non è la prima volta che la 24 Ore di Le Mans fa da palcoscenico per il debutto di nuove soluzioni tecniche. Il circuito francese è da sempre uno dei più veloci al mondo: la velocità più alta mai raggiunta sul rettilineo dell’Hunaudières, prima dell’introduzione delle due varianti negli anni Novanta, è di 405,07 km/h, fatta registrare da una Vm P88 Peugeot nel 1988. A tali velocità l’aerodinamica della macchina riveste un ruolo fondamentale di cui si erano accorti  già i team impegnati nelle prime edizioni della maratona francese, nonostante le velocità di punta fossero decisamente più basse. Nel 1928, infatti, l’Alfa Romeo 8C 2900B fu una delle prime auto ad essere dotata di una carrozzeria “aerodinamica”. Mentre risale al 1964 la prima apparizione di un diffusore posteriore per aumentare la deportanza. A portarlo in gara fu la Panhard LM64. Anche i freni a disco vennero sviluppati a Le Mans, i primi, prodotti dalla Dunlop per Jaguar, vennero montati su una C-Type nel 1953 che  vinse la gara. E non è tutto. In più di 90 anni di storia Le Mans ha visto nascere tantissime altre soluzioni, alcune più riuscite di altre. Nel ’63 la Rover-Brm prese parte alla gara con una vettura spinta da una turbina a gas. Nel 1974 prende per la prima volta il via della gara una vettura turbo: una Porsche 911. Ed è proprio per correre a Le Mans che la casa di Stoccarda sviluppa il suo inedito sistema di accensione con il nottolino alla sinistra del volante: questo permetteva di ridurre il tempo speso ai box dando al pilota la possibilità di mettere in moto l’auto con la mano sinistra e di ingranare la prima con la destra. Infine, nel 1991 debutta il motore rotativo Wankel, montato sulla velocissima Mazda 787B.

Cose da pazzi

Ma la 24 Ore di Le Mans è anche storie, aneddoti e racconti unici. Come la famosa passeggiata di Jacky Ickx, che durante lo start dell’edizione del 1969 camminò tranquillamente verso la sua auto invece di correre come voleva la tradizionale “partenza Le Mans”. All’epoca i piloti correvano a piedi verso le loro auto dal lato opposto della pista. In molti però, salendo in macchina non allacciavano nemmeno le cinture pur di non perdere tempo e per questo motivo nel 1970, dopo la “camminata di protesta” di Ickx, questa partenza venne bandita. E come dimenticare la straordinaria impresa di Luigi Chinetti, che nel 1949 corse l’intera gara in solitario, senza mai effettuare il cambio pilota e riuscendo anche a vincere la gara. O il “vizietto” di Arturo Merzario, che sulle sue auto si faceva installare un apposito accendisigari per fumare una sigaretta sul lungo rettilineo dell’Hunaudières. Sono menti indimenticabili che si vivono anno dopo anno da ormai quasi un secolo. Cosa avrà in serbo l’edizione 2015 di questa mitica corsa? Non vi resta che restare collegati con Autoappassionati.it per seguire il live dell’evento e vivere la gara con noi. Se invece avete la possibilità di andare a Le Mans di persona, allora per voi abbiamo preparato una guida completa per non perdere tutto il meglio che la 24 Ore ha da offrire.

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