Ok, non sarà la prima delle emergenze di cui tener conto, ma qui ci occupiamo di auto più che di salute e medicina. Ci siamo quindi chiesti, che effetti sta avendo il Coronavirus sul mondo dell’auto e, soprattutto, che effetti ha già avuto? Capiamolo insieme.
Mentre nel mondo aumenta la paura per il contagio dal Corona Virus, con i primi due casi ufficializzati sul territorio italiano, le case automobilistiche stanno correndo ai ripari, come? Innanzitutto agevolando il rientro in patria degli operai, come ha fatto Nissan con un suo stabilimento cinese o come ha fatto e sta facendo PSA con il suo impianto di Dongfeng, molto vicino a Wuhan, “epicentro” della diffusione del virus in Cina.
Altri costruttori, come Ford, prima di pensare al rimpatrio ha stanziato fondi straordinari per la produzione di piccole ambulanze su base Transit pronte a intervenire a favore della popolazione, grazie alla partnership con Jiangling Motor. La stessa cosa la stanno facendo altri costruttori locali, come Beiqi Foto Motor.
La diffusione del virus in Cina è caduta, per altro, nel periodo dei festeggiamenti per il capodanno cinese. Per questo motivo il governo di Pechino ha esteso lo stop a molte fabbriche, già chiuse per le festivitità locali, tra cui anche quelle di case automobilistiche, come Toyota, fino al prossimo 8 febbraio, in attesa di aggiornamenti.
Proprio Wuhan è il centro dell’industria automobilistica cinese e, per questo motivo, molte case europee con interessi attivi nella zona. Molte case si sono “limitate”, quindi, a sostenere le popolazioni con donazioni economiche di un certo rilievo.
Le strade in Cina, intanto, si stanno svuotando, così come i cinema e le attività commerciali. Le persone hanno paura di uscire di casa e vengono invitate a non farlo per evitare guai ulteriori. I danni effettivi all’industria dell’auto cinese si calcoleranno nelle prossime settimane ma già da ora si può immaginare una flessione pesantemente negativa in uno dei mercati più floridi del pianeta.
Ad esempio Tesla, che ha completato la sua Gigafactory per il mercato locale, potrebbe vedere il conto (in rosso) a fine anno, se l’emergenza si protarrà per i prossimi mesi.