Suzuki, oggi, è tra le poche case se non l’unica che può vantare nella sua gamma (trasporto persone, visto che la Jimny ora è un veicolo N1) un parco auto completamente ibrido. Vero, manca l’elettrica, che prima o poi arriverà, ma qui si parla di elettrificazione e non di elettrico. Ecco allora che la Casa di Hamamatsu, specie dopo l’arrivo dei modelli condivisi con Toyota, nella fattispecie Across plug-in prima e Swace Hybrid dopo, la rosa delle candidate si è completata.
Partiamo da chi c’era già, tanto da permettere a Suzuki di ottenere risultati di rilievo nel vendite ai privati dove, uno dopo l’altro, sono fioccati record su record per quanto riguarda la quota sul totale del venduto. Uno dei motivi, per l’appunto, è proprio quello, aver puntato fortemente sull’ibrido.
Oggi tutte le vetture in gamma, prima di entrare nel dettaglio, contano su almeno una versione elettrificata. Prima di tutto, quattro sono le tecnologie a disposizione:
Tanta scelta, quindi, e quattro tecnologie differenti per prezzi, prestazioni e vantaggi. Se vogliamo partire dalla base, come è giusto che sia, i modelli compatti Suzuki, nella fattispecie Ignis e Swift, rispettivamente segmento A e B, il 1.2 o il 1.4 Boosterjet è stato abbinato a un modulo Mild Hybrid che funziona grazie a un sistema, l’ISG, che funge da alternatore, motorino d’avviamento e anche motore elettrico per supportare il termico nelle fasi di accelerazione. La piccola batteria a 12V è riposta sotto il sedile, quindi non inficia sull’abitabilità, mentre la corrente da 48V passa a 12V su Vitara e S-Cross.
Nel dettaglio, si tratta di un sistema che funziona in maniera completamente autonoma e, con la verve giusta per la città del 1.2 Dualjet da 83 CV di Ignis Hybrid (a partire da 16.950 euro) riesce a contenere i consumi nel misto a 3,9 l/100 km, ovviamente grazie all’ibrido. Suzuki Swift, invece, viene offerta sia nella versione 1.2 da 90 CV sia 1.4 da 129 CV: quest’ultima è la Swift Sport, che abbina lo stesso modulo Mild Hybrid. La prima parte da 17.250 euro, la seconda da 24.200 euro.
Sui modelli di segmento C della Casa giapponese, Vitara e S-Cross, il Mild Hybrid propone la tecnologia 48V. La curva di erogazione è maggiore già ai bassi regimi grazie all’energia recuperata in frenata e decelerazione. Vitara l’abbiamo provata in occasione dell’ultimo restyling e parte da un prezzo di 24.000 euro. S-Cross, invece, parte da 24.990 euro e propone la medesima tecnologia 48V di Vitara: per entrambe, anche l’opzione della trazione integrale intelligente All Grip.
Sebbene Across, cui dedichiamo le prossime righe, sia entrata prima a listino, anche Swace grazie alla tecnologia condivisa con Toyota ha permesso a Suzuki non solo di avere a listino, a distanza di anni, una vera e propria vettura per famiglie, lunga 4,65 metri, bensì una vettura Full Hybrid capace di viaggiare, per brevi tratte, anche in elettrico. Parte da un prezzo di 29.500 euro e viene offerta in due allestimenti, mentre il motore è sempre il 1.8 a ciclo Atkinson da 122 CV. In realtà dovremmo parlare di un termico benzina 1.8 da 98 CV e di un’unità elettrica da 72 CV, perchè qui compare per la prima volta un vero e proprio motore elettrico alimentato da una piccola batteria da 3,7 kWh. L’auto viaggia a zero emissioni in veleggiamento e partenza, dove viene privilegiata sempre la marcia in elettrico. Come Toyota Corolla, che differisce da Swace per l’allestimento delle singole versioni, anche Swace monta un cambio e-CVT e la sola trazione anteriore. Il guidatore può richiamare o diciamo forzare l’elettrico tramite una funzione dedicata (EV), sempre che le batterie lo permettano.
Se fino a qualche anno fa una famiglia volenterosa di andare lontano consumando poco avrebbe puntato tutto su un motore Diesel, oggi Swace rappresenta un’alternativa oltre alla stessa Corolla che permette di godere di una guida incentrata sul comfort, sul contenimento dei consumi e a buona silenziosità di marcia, almeno quando non si preme forte sul gas perchè a quel punto il rumore del motore penetra piuttosto vigoroso in abitacolo. I suoi consumi dichiarati variano tra i 4,5 e i 5,1 l/100 km, anche se nella nostra prova su strada condotta di recente ci siamo attestati su un comunque interessante 20,5 km/l (4,87 l/100 km per essere precisi).
Ultima ma non sicuramente ultima nella gamma, anzi è proprio lei l’ammiraglia della rinnovata offerta Suzuki, è l’Across. Condivide molto se non di più con la RAV4 tra cui il motore, un 2.5 a ciclo Atkison da 306 CV, sul quale torniamo a breve, una batteria da 18,1 kWh capace di consentire fino a 98 km di autonomia, dichiarati dalla Casa e in attesa di risposta da un nostro test più approfondito che seguirà entro la fine dell’anno. Il “bello” della Across è la sua capacità, anche a batterie scariche, situazione che può capitare magari su una tratta lunga, l’auto si comporta quasi come una full hybrid, cercando sempre di ricaricare le batterie non tanto bruciando benzina, quanto funzionando come una…Swace, cioè cercando di accumulare più energia possibile che andrebbe altresì sprecata. Le prestazioni sono invece ragguardevoli: 6 secondi per passare da 0 a 100 km/h e una coppia di 227 Nm le consentono di fare la voce grossa, figurativamente parlando.
Sono due i motori elettrici, uno all’anteriore (182 CV) e uno al posteriore (54 CV) che fa funzionare la trazione integrale AWD-i. Suzuki dichiara un’efficienza termica pari al 41% per il motore che ha ereditato dalla partnership con Toyota, quindi molto buona, ma a tutto c’è un limite. In questo caso è il prezzo, diciamo non comune per una vettura del brand di Hamamatsu, coadiuvato però dall’incentivo statale cui si somma l’offerta Suzuki per risparmiare 10.000 euro sui 56.900 euro che è il prezzo di partenza della Across.
La batteria della Across è ricaricabile sia dalla presa domestica (7,5 ore) e dalle colonnine pubbliche (5 ore circa per passare al 100% da batteria scarica) poichè Across accetta una corrente alternata massima di 3,6 kW a 15A. Caricando puntualmente le batterie, sfruttando ad esempio le ore notturne spendendo il minimo dalla presa domestica in garage, una comune Schuko, i consumi sono promettenti e potrebbero avvicinarsi all’1,2 l/100 km proposti dalla casa. Anche senza caricare, la Across non fa miracoli ma ha comunque consumi contenuti nell’ordine dei 6-7 l/100 km, buoni per la stazza e la potenza in gioco. Con la modalità Trial, poi, la Across non si fa intimidire neanche dai percorsi offroad.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Suzuki Italia.
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