Piemonte e Move-In: ASI chiede tutela per i veicoli di interesse storico

Storiche
24 luglio 2020, 15.52
asi ricorso blocco circolazione auto storiche
L'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte propone
l’introduzione del sistema “Move-In” su tutti i veicoli più inquinanti
per limitarne l’uso ed il conseguente impatto ambientale.
Tale soluzione, però, non farebbe alcuna distinzione tra
i veicoli “vecchi” di uso quotidiano e quelli di “interesse storico e
collezionistico”
in possesso del Certificato di Rilevanza Storica
(rilasciato dagli enti riconosciuti dallo Stato nell’art. 60 del Codice della
Strada) che invece dovrebbero sottostare a specifiche dinamiche di
regolamentazione.
Gli “storici” non vanno equiparati a quelli obsoleti: i
veicoli storici certificati devono circolare liberamente e l’applicazione
del “Move-In” comporterebbe non poche problematiche
, sia per i mezzi, sia
per gli appassionati che li conservano.
Mercoledì 22 luglio si era svolto un incontro tra
l’Automotoclub Storico Italiano e l’Assessorato all’Ambiente della Regione
Piemonte proprio sul tema della circolazione dei veicoli storici. Sin dall’autunno
scorso, ASI ha avviato una serie di iniziative concrete per sensibilizzare
l’amministrazione pubblica piemontese e supportare gli organi istituzionali
regionali sull’importanza di salvaguardare il settore, fornendo anche dati
scientifici relativi al comparto per l’individuazione di soluzioni adeguate ed
efficaci. In tutte le regioni italiane sono in atto ormai da tempo
regole idonee che permettono di mantenere in vita un settore fatto di realtà
produttive altamente specializzate.
 In Italia, infatti, il motorismo
storico crea un indotto di 2,2 miliardi di euro l’anno (123,4 milioni dei quali
generati in Piemonte).
L’Automotoclub Storico Italiano – con la collaborazione
dell’Istituto Superiore di Sanità e della Motorizzazione - si è prodigato nella
ricerca e nella trasmissione di dati riferiti al reale impatto
ambientale dei veicoli storici, che in Piemonte producono lo 0,000595% dei PM10
globali e lo 0,00234% degli NOx
. Numeri che dimostrano l’assoluta
inconsistenza degli agenti inquinanti prodotti dai veicoli di interesse storico
e collezionistico (perché sono pochi e fanno poca strada). Alla base di tutto,
resta quindi fondamentale il principio di distinzione tra i veicoli
“vecchi” di uso quotidiano e quelli di “interesse storico e collezionistico”
.
“Il confronto con la Regione Piemonte – ha
dichiarato Alberto Scuro, presidente ASI 
– si è sempre basato sulla
concretezza e sulla trasparenza, ma è evidente che i veicoli storici
certificati non debbano essere equiparati a quelli vecchi in uso quotidiano. Mi
sembra improponibile che un’auto o una moto di oltre quarant’anni
debbano montare una scatola nera per poter circolare
. In questi mesi
abbiamo prodotto i dati sul loro impatto ambientale (praticamente nullo) e
continueremo ad andare sempre più nel dettaglio per raggiungere l’obiettivo
della libera circolazione. Siamo consapevoli delle problematiche che il
Piemonte sta affrontando in ambito europeo sugli sforamenti dei livelli delle
sostante inquinanti nell’aria e per questo siamo i primi a cercare
soluzioni che possano scongiurare l’uso quotidiano dei veicoli storici
, in
particolare quelli tra i venti e i quarant’anni, ma il Move-In non è la
soluzione adeguata e adatta allo scopo. Fin dall'anno scorso abbiamo proposto
deroghe specifiche per i veicoli con oltre quarant'anni di anzianità e per
quelli con etò compresa tra venti e trentanove anni: speriamo possano essere
prese in seria considerazione. Siamo certi che la Regione Piemonte
saprà tenere presente questa legittima esigenza del nostro settore, che
costituisce anche leva di sviluppo per il territorio 
e un modello
associativo moderno e competitivo, e che raccoglierà il nostro invito a
ritrovarsi a settembre per proseguire il lavoro di approfondimento sul
tema.” 
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