Oggetto per pochi. Dopo averci fatto venire il languorino a più riprese, Mini ha svelato finalmente forme e caratteristiche, e il prezzo, in realtà già comunicato qualche settimana fa, della sua nuova John Cooper Works GP 2020. 3.000 unità, prestazioni da auto da corsa, tanto che potrebbe tenere testa a una Mini Challenge pronto gara.
Del motore, in parte già sapevamo. Trovando già posto sulla sorella più lunga, la Clubman John Cooper Works, nonché sulla cugina, la nuova BMW M35i, si tratta dell’ormai noto 2.0 turbo da 306 CV e 450 Nm di coppia. Numeri che intimidiscono se pensati su una vettura lunga poco più di 4 metri, capace di scattare da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e di superare con scioltezza i 250 km/h di velocità massima (per l’esattezza, 265 km/h).
Rispetto alla nuova BMW M2 CS, che non ha rinunciato al cambio manuale, la piccola ma pepatissima Mini John Cooper Works GP 2020 si affiderà al cambio automatico a 8 rapporti accoppiato a un bel differenziale autobloccante meccanico montato sull’asse anteriore, quello della trazione. Della nuova JCW 2020 colpiscono poi l’impianto di scarico, davvero caratteristico ma rimasto fedele alla tradizione (centrale con doppio terminale da 90 millimetri di diametro) e i vari “spats” in carbonio, ossia orpelli in carbonio figlio dello studio in galleria del vento e utili a differenziale la GP dalle altre John Cooper Works.
I passaruota decisamente allargati (al posteriore sono distaccati dalla carrozzeria, così da permettere il passaggio dell’aria) sono infatti in fibra. Decisamente specifici sia il vistoso alettone posteriore, davvero unico nella storia delle JCW GP, così come il paraurti anteriore è molto pronunciato e serve a pescare maggiore aria possibile da indirizzare sotto il cofano. Irrinunciabile, poi, la presa d’aria sul cofano, se non che GP sarebbe…
Anche i cerchi, da 18” forgiati, sono i più estremi, in termini di peso, mai fabbricati da Mini e sono stati studiati specificatamente per l’assetto ribassato di un centimetro. Anche l’elettronica viene a dare una mano e tra le varie modalità di guida ci sarà anche la GP Mode, messa a punto per limitare il più possibile l’intervento dell’elettronica, specie nei track day. Per frenare forte ci pensa l’impianto con dischi da 360 millimetri all’anteriore e pinze, rigorosamente rosse (Chili Red), a quattro pistoncini.
A livello di colorazioni Mini ha presentato la nuova tinta Racing Grey, molto indovinata in abbinamento ai vari dettagli nero lucido, Chili Red e Rosso Matt. Dentro, infine, la nuova Mini John Cooper Works GP ha fatto ricorso alla stampa 3D per i paddle d’alluminio mentre il resto dell’abitacolo, dove sparisce il divanetto posteriore per risparmiare ulteriore peso, rimane fedele ai modelli Mini già in commercio.
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