Prezzi Auto: ora salgono più piano. Il momento buono per acquistare? Lo studio

Mercato
21 maggio 2020, 20.09
auto nuova
Continua a rallentare la dinamica dei prezzi delle autovetture nuove. In aprile il tasso di crescita tendenziale (cioè su base annua) dei prezzi delle auto nuove è infatti diminuito per il terzo mese consecutivo, portandosi al +2%, un minimo che non si toccava dal giugno 2018.
Si tratta di una decelerazione che rispecchia l’andamento tendenziale al ribasso dell’inflazione (nulla in aprile dal +0,5% di gennaio). Il rallentamento della dinamica dei prezzi delle auto nuove emerge da un’elaborazione degli indici Istat dei prezzi al consumo per l’intera collettività realizzata dall’Osservatorio Autopromotec.
I dati, che sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza
sanitaria Covid-19, mettono dunque in evidenza anche i primi segnali di
tensione sui prezzi delle auto nuove per effetto del Coronavirus. È lecito
infatti ritenere che la contrazione della domanda di auto, dovuta all’emergenza
in atto e al conseguente blocco della stragrande maggioranza delle attività
produttive, abbia spinto il mercato del nuovo a non forzare sui prezzi ed anzi
a orientarli verso un lento ma progressivo ridimensionamento.
L’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec ha preso poi
in considerazione anche i prezzi delle autovetture usate, che in aprile hanno
visto una diminuzione delle quotazioni dell’1% su base tendenziale. Si tratta
tuttavia di un calo meno marcato rispetto a quello di marzo (-1,2%) e
soprattutto di quello di gennaio (-1,7%). Questa situazione potrebbe confermare
l’ipotesi che i prezzi delle auto usate, dopo anni di cali, si stiano
proiettando verso una fisiologica risalita
.
Dall’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec emerge
infine il quadro per quanto riguarda l’andamento dei prezzi relativi alla manutenzione
e alla riparazione di auto. Sempre considerando il mese di aprile, i prezzi
hanno fatto registrare un incremento tendenziale modesto (+1,1%), in lieve
rallentamento dopo il +1,2% di marzo e di febbraio e il +1,3% di gennaio.
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