Si è aggiornata con il model year 2022 la piccola di Casa Mazda, un aggiornamento che ha cambiato lievemente il suo stile concentrandosi più sulle novità sotto al cofano. Si parla sempre e comunque dello Skyactiv-G da 1,5 litri declinato su due livelli di potenze: 75 CV e il motore della vettura da noi provata con 15 CV in più, in questo caso coadiuvato dal ricercato Homura.
Parliamo di un’unità piuttosto parca nei consumi che conta dalla sua 90 CV. Le modifiche dei tecnici Mazda, poi, si sono concentrati sulle modifiche al rapporto di compressione grazie alla tecnologia Diagonal Vortex Combustion che ha permesso di ridurre le vitali emissioni. Giù le emissioni (intorno all’11%) e giù i consumi (circa 7%), a fronte di un caratterino mai vivace che ben si sposa con il sistema ibrido (Mazda M Hybrid) proposto solo sulla versione da 90 CV. Modifiche che hanno interessato anche l’assetto, con particolare attenzione alle sospensioni.
Vediamo quindi come va, quanto consuma, il prezzo e altre caratteristiche della piccola Mazda2 2023 in allestimento Homura oggetto di questa prova su strada.
Dimensioni e interni Mazda2 2023: la Homura va raccontata, dentro CarPlay wireless stupisce
Dal punto di vista stilistico, possiamo annoverare una novità nella nuova tinta metallizzata Platinum Quartz, anche se la vettura in prova presenta un’elegante Polymetal Gray che viene 600 euro in più rispetto alla pastello Arctic White proposta di serie. Tutto si intona sempre molto bene con le varie parti cromate, tra cui spicca il profilo della calandra. Sembrano un po’ superate le luci, anche se il bulbo dei gruppi ottici rivela la tecnologia full LED proposta di serie. Si poteva fare qualcosa in più sulle luci diurne a LED, che qui hanno lasciato spazio ai vecchi alogeni. Venendo alle dimensioni della Mazda2 2023, nulla è cambiato rispetto al pre-restyling di metà carriera:
- Lunghezza Mazda2 2023: 4,07 metri
- Larghezza Mazda2 2023: 1,70 metri
- Altezza Mazda2 2023: 1,50 metri
- Passo Mazda2 2023: 2,57 metri
La Homura, come avremo modo di specificare nella sezione dedicata al prezzo, è contraddistinta da un kit estetico dedicato, tra cui si annovera i cerchi in lega 16″ nero lucido e il contorno delle bocchette d’aerazione di colore rosso. Mi lego a questo dettaglio per parlarvi degli interni della Mazda2 2023 Homura, ben illustrati dala nostra galleria fotografica. Di questo abitacolo, che a una prima impressione può sembrare non troppo aggiornat rispetto a una concorrenza più “fresca”, in realtà dimostra l’esatto contrario.
Il restyling ha infatti portato la gradevole novità del sistema di infotainment Mazda Connect che consiste nella presenza del mirroring wireless del solo Apple CarPlay (sempre di serie), mentre Android Auto richiede ancora il cavo USB. Teniamo presente che Mazda ha dalla sua un approccio alla sicurezza e all’ergonomia davvero degno di nota, tanto che in movimento non è possibile interagire con lo schermo da 7″ dritto sulla plancia, per farlo si usa il rotore posto sul tunnel centrale o si usano i comandi vocali attivabili anche dal volante. A macchina ferma, lo schermo diventa quasi magicamente touch permettendo un’interazione più fluida e naturale. Sotto quest’ultimo fa sempre effetto vedere le bocchette d’aerazione asimmetriche: in realtà le due ai lati del quadro simmetriche lo sono eccome, mentre non lo è quella integrata nella plancia che fa apparire quella all’estrema sinistra quasi fuori posto.
Già, il tunnel centrale. Ho trovato un po’ scomodo il piccolo appoggio in plastica rigida su cui andrebbe appoggiato il polso: un materiale più soffice al tatto non avrebbe guastato. Piuttosto chiaro il quadro strumenti, seppur il tachimetro sia ancora decisamente analogico e lontano dai canoni del “tutto virtuale” che ormai si trovano anche nei segmenti delle “piccole”. Certo, si sta comodi in 4 e per me che sono alto 1,84 metri, con il sedile impostato sulla mia altezza, dietro non si gode di troppo spazio per le gambe. Tutto nella norma pensando alla lunghezza di poco superiore ai 4 metri. Nulla da ridire sulla visibilità nei 4 angoli, forse sarebbe stata migliorabile la qualità della retrocamera di questa versione che la monta di serie.
Non troppo ampio il baule. Si parla di una capacità del bagagliaio pari a 280 litri ma il problema non è tanto la sua capienza quanto la soglia piuttosto alta rispetto al piano. Inoltre, abbattendo i sedili 60:40, si crea un fastidioso scalino. Può tornare utile, va detto, la doppia cinghia che vedete nella foto qui sopra sulla paratia di destra: serve a fermare eventuali bottiglie dal rotolamento e dalla creazione di rumore in abitacolo. Qui si vede la cura dei dettagli che è sempre al primo posto nella progettazione delle Mazda, una Casa che in un modo o nell’altro sa sempre come distinguersi.
Prova Mazda2 2023: il motore ama andare tranquillo, i consumi sono OK
Salito a bordo della Mazda2 2023, ci si accorge subito di essere seduti su qualcosa che si distanzia dalla diretta concorrenza. L’ibrido c’è, è vero, ma non si parla mai di piccoli motori turbocompressi, come nel caso della famosa Ford Fiesta che lascerà le scene già nel corso del 2023. No. Qui la cilindrata è ancora per così dire “anomala”, tanto che parliamo di un quattro cilindri aspirato da 1,5 litri dotato di 148 Nm. Possiamo dirlo tranquillamente, non certo un fulmine, nonostante i 9,8 secondi sullo scatto da fermo per raggiungere i 100 km/h possano far pensare all’esatto contrario.
Manca un po’ di spunto in basso ma la sua erogazione è piuttosto regolare e assolutamente nei canoni di chi cerca un’auto compatta per i suoi spostamenti quotidiani senza necessità di un’elevata cavalleria. Mi ha convinto di più lo sterzo, ben calibrato, e su questo Mazda ci ha sempre abituato bene a prescindere dalla taglia della carrozzeria. Assetto rivisto, come accennavo nell’introduzione, che ha puntato meno sulla morbidezza e più su una tendenza alla rigidità che non infastidisce su strade irregolari, anzi. In altre parole, perdonata la poca vivacità del gruppo propulsore, la Mazda2 dopo due settimane in sua compagnia si può tranquillamente definire una vettura godibile sotto diversi punti di vista. Complice di questa sensazione di auto ben fatta, anche con il volante tra le mani, è il G Vectoring Plus: si tratta di una garanzia da parte di Mazda e, in buona sostanza, frena la ruota esterna una volta usciti da una curva garantendo sempre un assetto neutro laddove la trazione anteriore farebbe pensare al classico sottosterzo, sempre in agguato.
Non dimentico l’effetto benefico dato dal sistema M Hybrid che si ricalca il comportamento di molte mild hybrid sul mercato: recuperare energia in decelerazione e frenata e restituirla in accelerazione o intervendo sullo start&stop. Si tratta della più grossa novità del restyling di un’auto nata nel 2015 e solo lievemente aggiornata, se non per l’appunto sotto il cofano e nei sistemi di bordo, più dentro che fuori.
Vero, avere a disposizione un 1.5 su un’auto così piccola ti fa sentire a bordo di un’auto che immagini come una segmento C, specie per quanto riguarda il già citato assetto. Dicevamo di una tendenza alla rigidità senza completare con un muso che punta sempre bene la curva, complice uno sterzo docile e ben calibrato per quello che è il suo compito. Niente cambio automatico, se lo volete sulla piccola di casa dovete puntare sulla Mazda2 Hybrid, quella realizzata in partnership con Toyota (qui trovate la nostra prova su strada).
Il manuale, dalla leva corta e dai rapporti ben spaziati, anche in questo caso fa assolutamente il suo dovere. Si tratta di un sei rapporti, dove la sesta è ovviamente di riposo, facile da manovrare quando dovrete scalare una marcia per effettuare un sorpasso o trovare più vivacità dal non troppo assetato quattro cilindri. La Casa dichiara, da scheda tecnica, 4,7 l/100 km, durante il nostro test ci siamo avvicinati più ai 5,5 l/100 km, con un buon misto tra città e statali varie. Inutile dire che tra i 70 e i 90 km/h, la Mazda2 va “quasi” ad aria raggiungendo il massimo dell’efficienza, anche e soprattutto grazie alla sopra accennata tecnologia Diagonal Vortex.
Chiudendo come sempre con la sicurezza, sembrano vetusti ma non lo sono i gruppi ottici che offrono i full LED di serie, c’è la frenata d’emergenza con riconoscimento diurno e notturno dei pedoni. Solo la più ricca versione Exclusive porta in dote anche altre tecnologie non presenti sulla Homura in prova, quali il sistema di riconoscimento dei segnali stradali, il Cruise adattivo, il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco e il controllo automatico dei fari abbaglianti. Se scegliete un allestimento intermedio, come l’Exceed, potete averli optando per l’i-Activesense Technology che richiede il navigatore satellitare a fronte dell’aggiunta di 1.000 euro in più sul prezzo della vettura.
Prezzo Mazda2 2023 e concorrenti
Bisogna subito puntualizzare, parlando del prezzo Mazda2 2023, circa l’esistenza di…due Mazda2. Sì, avete letto bene. Per chi si fosse perso questo passaggio, infatti, dal 2022 è in vendita anche la Mazda2 Hybrid, operazione di rebadging di Toyota Yaris grazie alla collaborazione in essere tra le due case. La protagonista di questa prova è la Mazda2, quella lanciata nel 2015 e soggetta al restyling sempre nel corso del 2022.
Due le versioni a listino: si parte da un prezzo della Mazda2 2023 di 19.000 euro per la 1.5 Skyactiv G 75 CV manuale nell’allestimento Evolve e 19.900 euro nell’allestimento dedicato Homura, che approfondiamo a breve. Nella versione mild hybrid da 90 CV, oggetto della nostra prova, la Mazda2 2023 parte da 19.400 euro fino ai 24.150 euro della Exclusive. Su questo allestimento è di serie il navigatore satellitare e l’i-Activsense che, solo in presenza del navigatore, prevede di serie controllo automatico abbaglianti, sistema di monitoraggio degli angoli ciechi, frenata automatica in città e sistema di rilevamento stanchezza guidatore.
Costano 600 euro le vernici metallizzate (Snowflake White Pearl, Jet Black, Deep Crystal Blue, Platinum Quartz, Deep Crimson, Eternal Blue, Sonic Silver, Ceramic, Polimetal Gray), 850 euro la Premium Machine Gray e 1.100 euro la Premium Soul Red Crystal. Di serie solo la pastello Arctic White. Se c’è un aspetto che colpisce della Mazda2, almeno rispetto ad alcune sue concorrenti, è sicuramente la presenza, sempre di serie, del mirroring. Certo, i possessori di iPhone potranno godere del mirroring senza cavo, e non è un aspetto da sottovalutare per un impianto multimediale che sulle prime sembra essere ormai superato.
Veniamo, però, alla Mazda2 2023 da noi provata, la serie speciale Homura. Disponibile con entrambi i motori, costa 20.300 euro con il mild hybrid 90 CV ma non ha di serie il navigatore satellitare, che costa 400 euro. Le sue peculiarità sono i già citati cerchi in lega nero lucido da 16″, gli accenti neri posti su calotte dei retrovisori e antenna shark così come le cuciture rosse sui sedili che rendono più sportiveggianti gli interni e riprendono il contorno dello stesso colore proposto sulle bocchette d’aerazione. Di serie c’è, anche, la telecamera posteriore e il sistema di mantenimento della carreggiata, non il monitoraggio dell’angolo cieco che, come abbiamo, visto è disponibile insieme ad altri optional sugli allestimenti Exceed (a pagamento) ed Exclusive (di serie) che compongono la gamma della piccola giapponese.
Le concorrenti della Mazda2 2023 sono la Renault Clio, la Citroen C3, la Dacia Sandero, la Ford Fiesta, la Hyundai i20 e tutte quelle utilitarie di segmento B tra cui alcune sono ancora sprovviste di motori ibridi, come la Citroen C3.
commenti
Loading…