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Kimera K39, alla Pikes Peak 2025 l’erede della Beta Montecarlo Turbo

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Nostalgici delle Lancia degli anni ‘80? La Kimera K39 potrebbe fare davvero per voi. Il giovane marchio italiano con sede nel cuneese fondato da Luca Betti, pilota e grande appassionato di auto che ha deciso di dedicarsi alla produzione di automobili, ha davvero sfornato un pezzo da novanta.
L’ultimo modello Kimera, presentato nella suggestiva cornice della Pikes Peak in America, è un’erede spirituale della Lancia Rally 037, autovettura che negli anni Ottanta è stata prodotta negli storici stabilimenti di Borgo San Paolo a Torino. Il nome scelto per questa best-seller che si ispira alle Lancia che hanno fatto la storia è Kimera K39.

Sotto al cofano della K39 un concentrato di sportività

La K39 farà il suo esordio in gara nella Pikes Peak del 2025 ma, come precisato dal costruttore piemontese, sarà disponibile anche una versione con l’omologazione stradale. Certo, osservando le immagini diffuse, la fuoriserie non passa di certo inosservata grazie alla livrea che riprende la storica Martini Racing.

Il telaio e la carrozzeria sono davvero leggerissimi grazie all’ampio utilizzo del carbonio. I dati tecnici della vettura non sono ancora stati resi disponibili ma siamo sicuri che la K39 sarà di grande impatto come testimoniano gli scarichi Capristo disponibili sulla vettura grazie alla partnership che Kimera ha stretto con l’azienda lombarda. Per quanto riguarda la potenza del propulsore, sotto al cofano tutto fa intendere che vi sarà un’evoluzione rispetto ad altri modelli Kimera dotati del quattro cilindri turbo da 2.150 cm3 come la EVO37 da 505 CV a due ruote motrici e la EVO38 che abbina 600 CV alla trazione integrale.

kimera k39

La stretta parentela della Kimera K39 con le corse anni ’80

Il richiamo della K39 al mondo delle corse su strada non è casuale perché, per fare un confronto la Beta Montecarlo Gruppo 5, quest’ultima montava un motore quattro cilindri 1.4 turbo in grado di sprigionare circa 480 CV. Negli anni, questo propulsore fu poi evoluto sia nella cilindrata diventando un 1.8 che nella potenza toccando i 500 CV. La vettura si aggiudicò ben quattro vittorie nel Mondiale Marche tra il 1980 e il 1981 e i primi due posti nel Giro d’Italia 1980 con due equipaggi d’eccezione: Riccardo Patrese, Markku Alén e Ilkka Kivimäki sulla prima vettura e Michele Alboreto, Attilio Bettega e Arnaldo Bernacchini sulla seconda.

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