Giorgetto Giugiaro è per l’auto quello che Leonardo da Vinci è stato per l’arte, vero e proprio innovatore e firma delle più importanti auto del secondo dopoguerra. Nato a Garessio (CN) il 7 agosto del 1938, Giugiaro non ha bisogno di presentazioni e proclami ma oggi è un giorno speciale e noi di Autoappassionati vogliamo farglieli celebrandolo per quello che è, un genio!
Ancora in formissima, non è raro vederlo girare i saloni dell’auto con la curiosità di sempre, Giugiaro ha cambiato il modo di vivere e soprattutto di vedere l’automobile. Sua è la firma su alcuni dei modelli più famosi di sempre, ancora oggi sul mercato. Volete degli esempi? Fiat Panda, l’auto che nel 1980 rivoluzionò la stessa storia della Fiat, sua la Volkswagen Golf prima serie, sue la Uno e la Punto entrambe prima serie, sua la DeLorean DMC-12 di Ritorno al Futuro, sua l’Alfa Romeo Giulia Sprint prima e 159 poi e ancora sua la Lamborghini Gallardo.
La lista potrebbe continuare ancora a lungo ma occuperebbe troppo spazio. Si capisce così l’importanza che questo piemontese d’altri tempi riveste ancora oggi nel mondo automotive e la sua attività non si è certo fermata: dopo la cessione di Italdesign al gruppo Volkswagen, la sua GFG Style fondata nel 2016 col figlio Fabrizio procede a gonfie vele.
Ancora ai tempi di Italdesign, a 61 anni, viene nominato Car Designer del Secolo, praticamente un Oscar al miglior attore protagonista. Figlio di pittori, da parte di padre, Giugiaro eredita la passione per il bello fin da ragazzo, alternando l’Accademia delle Belle Arti di giorni a studi di disegno tecnico la sera. Entra così in Fiat nel 1955, notato da Dante Giacosa, niente meno che il designer della prima Fiat 500, dove avrà modo di trovare anche l’amore di sua moglie Maria Teresa Serra.
Da allora fu solo un crescendo che lo portò a mettere la firma sulle vetture cui una minima parte è stata volutamente elencata. Abbandonata la Fiat nel 1959, per lui poco stimolante, entra nelle grazie di Nuccio Bertone e alle sue dipendenze ha modo di sfoderare tutta la sua creatività. Sono di quel periodo opere d’arte come l’Alfa Romeo 2000 Sprint e la Fiat Dino Coupè.
Dopo un passaggio in Ghia, dove firmerà la prima Maserati Ghibli, nel 1968 viene fondata la “sua” Italdesign che proprio quest’anno festeggia i cinquant’anni. Dalla Italdesign prenderanno vita l’Alfasud e la stessa Golf prima serie, un’auto che da sola rilanciò un’intera azienda in grande crisi, la grande ma derelitta Volkswagen.
Negli anni arrivano lauree honoris causa e il compasso d’oro per l’Alfa Brera Concept (2002), raffigurata accanto a lui nella foto di copertina. Una carriera che gli è valsa l’ingresso, nel 2002, nella Automotive Hall of Fame, il gotha dell’automobilismo che conta.
Altri progetti? Nell’anno dei suoi 80 anni si è “regalato” la GFG Sybilla, presentata all’ultimo Salone di Ginevra mentre nel giorno dei suoi 80 anni ha deciso di donare alla sua amata Garessio un dipinto da lui realizzato relativo alla Passione di Cristo, che ogni 4 anni anima il suo paese d’origine. Davvero, 80 di questi auguri Maestro!