La proposta della Commissione europea di fermare le vendite di auto Diesel e benzina dalla metà del prossimo decennio trova la fermissima opposizione della Germania.
Il governo teutonico si è pronunciato in merito mediante il ministro dei Trasporti, Volker Wissing, il quale a margine di una riunione informale con gli omologhi europei fuori Parigi ha manifestato la volontà di dare una sorta di “seconda vita” alle automobili endotermiche. Con l’utilizzo di carburanti sintetici, le vetture tradizionali potrebbero continuare a circolare ottenendo comunque il risultato di abbattere le emissioni, il tutto grazie alla compatibilità intrinseca tra automobili a combustione e carburanti sintetici.
Nel corso del meeting informale, il ministro tedesco Wissing ha dichiarato: “Vogliamo consentire i motori a combustione anche dopo il 2035, permettendone la sopravvivenza solo se le vetture potranno essere alimentate esclusivamente con combustibili sintetici, una soluzione per garantire che le auto non siano rifornite con carburanti derivati da combustibili fossili. Non possiamo affidarci solo alla mobilità elettrica oppure ad idrogeno per il futuro. Abbiamo bisogno di rimanere tecnologicamente neutrali. Inoltre ad oggi non abbiamo abbastanza veicoli elettrici, quindi abbiamo bisogno di scalarne la disponibilità”.
Questa soluzione pensata in Germania per andare verso la decarbonizzazione senza rivalersi fortemente sugli automobilisti, trovano riscontri positivi da parte di una frangia del Parlamento Italiano. Le parole pronunciate dal ministro tedesco Wissing sono molto simili a quelle dell’italiano Cingolani (nostro responsabile della Transizione ecologica). Proprio Cingolani ha da poco dichiarato che il futuro dell’auto non può essere solo full electric e che si può puntare invece su una generazione di ibridi modernissimi, anche con prestazioni limitate per abbattere la CO2.
Le posizioni sembrano essere sinottiche, confermate sia dalla recente strategia di Palazzo Chigi sui biocarburanti che dalla mancata firma di Italia e Germania al patto sulla mobilità della Cop26.
“Accogliamo con favore la nuova posizione espressa negli scorsi giorni dal governo tedesco rispetto alla proposta della Commissione europea di mettere al bando i motori endotermici in UE dal 2035”. È quanto dichiara Paolo Scudieri, presidente di ANFIA e di Adler-Pelzer Group, in merito alla nuova posizione espressa negli scorsi giorni dal governo tedesco rispetto alla proposta della Commissione europea di mettere al bando i motori endotermici in UE dal 2035.
“Siamo concordi nel ritenere – prosegue Scudieri – che questa tecnologia possa, invece, dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità attraverso l’impiego dei carburanti sintetici e dei biocarburanti, nonché nel sostenere la necessità di un approccio tecnologico neutrale, che lasci spazio a più soluzioni per l’abbattimento delle emissioni di CO2, anziché concentrarsi esclusivamente sul veicolo elettrico”.
“A livello italiano – aggiunge il presidente di ANFIA – stiamo portando avanti le interlocuzioni con i Ministeri competenti in materia, che abbracciano una posizione sostanzialmente allineata a quella della filiera industriale, anche per mettere a punto le politiche industriali indispensabili per accompagnare le imprese nel processo di transizione ecologica. Va nella direzione di gestire in maniera adeguata questo processo anche l’istituzione di un fondo pluriennale a sostegno della riconversione della filiera industriale, prevista dal decreto bollette, che dovrà essere sfruttato al meglio con la declinazione di misure di supporto alla domanda di veicoli a zero e a bassissime emissioni e a supporto degli obiettivi di sostenibilità e competitività del sistema produttivo“.
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