“Le Grand Rendez-Vous” vs “C’etait un rendez-vous”: il confronto [VIDEO]

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15 giugno 2020, 10.53
legrandrendezvous 2020 01
Il regista è lo stesso, Claude Lelouch, ma tutto il
resto è diverso, o quasi. Scopriamo tutte le differenze tra i due
cortometraggi:
quello odierno “Le grand rendez-vous” vs “C’etait un rendez-vous”.
Il primo è del 2020 e vede protagonisti il principe Alberto
di Monaco, la Ferrari SF90 Stradale e Charles Leclerc sulle strade di Montecarlo

(primo video realizzato dopo il lockdown), mentre l’originale, del 1976,
vede alla guida proprio Lelouch (anche se la leggenda narra ci fosse un
pilota del calibro di Jacky Ickx o Jean Ragnotti), sulle strade di Parigi
con una Mercedes 450SEL 6.9/Ferrari 275GTB
.

Il mito
dell’originale

Realizzato in piano sequenza (senza tagli) all’alba di una
domenica di agosto e senza alcun permesso o chiusura delle strade, “C’etait un
rendez-vous” è diventato celebre grazie alla guida spericolata dell’autore e
all’inno alla velocità che sprizza da ogni frame della pellicola
. 8 minuti
nei quali la Mercedes sfreccia per le strade più famose della capitale francese,
con destinazione la Basilica del Sacro Cuore, dove ha un rendez-vous, appunto, con
una inconsapevole Gunilla Friden, la fidanzata di scena (e reale) del
protagonista. A lei, infatti, il regista francese aveva solamente dato
appuntamento in quel preciso luogo e a quella precisa ora, senza spiegare cosa
ci fosse dietro a questo “speciale ritrovo”.

Un
precursore

La ripresa, effettuata con la videocamera montata sul
paraurti della 450SEL, mostra un’inquadratura che per l’epoca portava non poche
difficoltà, tra montaggio e stabilizzazione della ripresa. Cosa che oggi, come
si vede nella riedizione del 2020 con la Ferrari SF90 Stradale, risulta
quantomeno molto più semplice, grazie alle moderne action cam fissate con
ventose e accessori vari
.
Lelouch, in sostanza, ha realizzato un corto che oggi
potremmo definire “amatoriale”, poiché qualunque persona con una action cam e
un’auto sportiva potrebbe replicare, anche se sicuramente non avrebbe la stessa
“poesia” dell’originale (senza considerare la pericolosità e l’illegalità del
gesto) e non con la stessa velocità e semplicità con la quale lo fa Charles
Leclerc
nell’omaggio del 2020.

“Cuore”
Ferrari per entrambi i corti

Confrontando i due cortometraggi, sulla carta vediamo che le
due vetture sarebbero entrambe due Ferrari. Sulla SF90 Stradale nessun dubbio,
ovviamente, mentre nel corto originale, come già detto, per le riprese è stata
utilizzata la berlina sportiva tedesca con motore V8 e cambio automatico a 3
rapporti
. Basta guardare il video, però, per accorgersi che sound e cambi
di marcia non sono chiaramente della Mercedes. La finzione, come anche la
locandina, parlano della mitica Ferrari 275GTB, equipaggiata con il V12
e cambio manuale a 5 rapporti
. Il risultato è un sound coinvolgente, senza
musica e altre distrazioni, che permettono di vivere appieno l’esperienza.
Perché, quindi, utilizzare la Mercedes e non direttamente
quella che viene “passata” per protagonista entrambe di proprietà di Lelouch? Semplice,
la vettura di Stoccarda era dotata di sospensioni idropneumatiche e questo
rendeva la ripresa molto più stabile
.

L’omaggio
Ferrari non è l’unico

Anche Ford, infatti, nel 2017, con la Mustang ha omaggiato
l’originale
corto parigino (in collaborazione con Lelouch), replicando in
maniera fedele la strada percorsa, ma utilizzando la tecnologia della realtà
virtuale a 360° e con una piccola modifica finale.

Video C’etait
un rendez-vous

Video Le grand
rendez-vous

Video ReRendezvous
Ford

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