15 o 18 gare sono ancora fattibili per la F1 2020: così ha dichiarato Chase Carey, patron e CEO di Liberty Media. Troppo ottimista?
Pretattica per tener buoni investitori e sponsor mentre il mondo si preoccupa per la pandemia? Chase Carey, al timone di Liberty Media quando il colosso della comunicazione americana ha preso le redini della F1, dal punto di vista mediatico e commerciale, rassicura tutti circa le sorti del mondiale di F1 2020, dopo l’ennesimo rinvio, quello che gli inglesi chiamano “postponed”, riguardante il GP di Azerbaijan, che avrebbe dovuto svolgersi a Baku il prossimo 7 giugno.
Sul sito ufficiale della F1 è comparsa infatti una lunga lettera ai fan della massima serie dell’automobilismo sportivo in cui si apre uno scenario, ottimistico, ma ritenuto reale da chi ha in un pugno la situazione. Come si legge nel tweet che linka direttamente al sito, non sembra emergere però una chiara visione di ciò che potrà accadere: “We expect to start at some point this summer“, cioè “ci aspettiamo di poter iniziare a un certo punto dell’estate”.
Un periodo che, come tutti sanno, va dalla fine di giugno alla fine di settembre. Difficile, ma non impossibile, iniziare dal Canada, anche se voci sempre più intense danno Montreal come la prossima gara pronta a dare forfait, mentre le successive gare in Europa e il loro regolare svolgimento dipenderanno molto dall’evoluzione dei contagi nel vecchio continente, per ora con previsioni per nulla buone nei paesi dove solo ora si intravede quello che noi italiani stiamo vivendo sulla nostra pelle da settimane.
Chase Carey, forse spinto direttamente da Jean Todt, presidente della FIA, o dei vari team principali, al lavoro (da casa) per trovare una soluzione convenevole, ha voluto tranquillizare le varie parti delineando quanto meno un orizzonte che porterebbe a svolgere 15-18 gare, considerando che, se saltassero definitivamente le prime 8 gare in calendario, fino a Baku appunto, ne rimarrebbero 14, troppo poche per mantenere in piedi il circus iridato.
Rimane sempre valida l’idea di introdurre almeno due gare in quella che doveva essere, e non sarà, la pausa estiva, nel mese di agosto. Si pensa a Zandvoort (GP Olanda) e, forse, a Barcellona (GP di Spagna), ma anche nel paese che ha dato i natali a Pablo Picasso la situazione, attuale, è tutt’altro che rosea.
Viene invece data per scontata l’idea di posticipare alle soglie del prossimo Natale la fine della stagione, mentre, per ora, non si parla di concludere il campionato nel 2021. Ai fini del regolamento, come sottolineato da Motorsport.com, un campionato, per definirsi valido, in termini di classifica, punti, ecc. deve basarsi su almeno 8 gare. Un numero, questo sì, al momento auspicabile.
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