A volte, possedere moti soldi non può bastare per comprare tutto ciò che si desidera, soprattutto se l’oggetto del desiderio è una Ferrari. A Maranello è stata stilata una lista di nomi illustri, dello spettacolo e non, che sarebbero sgraditi al Cavallino Rampante, insomma una vera e propria black list.
La black list di Ferrari per tutelare il prestigio
Tutelare valore, prestigio e fascino delle Rosse è la priorità che si sono dati in quel di Maranello, dove non amano gli utilizzi inopportuni dei capolavori Made in Italy. Chiunque voglia acquistare una Ferrari solamente per farne sfoggio sui social media o peggio ancora, chiunque subisca una denuncia per averla utilizzata a scopi pubblicitari senza alcun accordo con la casa madre finisce senza indugi sulla lista nera.
I nomi presenti nella black list di Ferrari
Stando a voci di corridoio non ancora verificate, su questa lista comparirebbe il nome dell’attore hollywoodiano Nicolas Cage, considerato capace di dilapidare una fortuna senza alcun freno, e quindi un modello non edificante da associare al nome Ferrari. Escluso dall’acquisto anche 50 Cent, il rapper statunitense fa così i conti con l’episodio che l’ha visto rimanere a piedi con la sua Ferrari 488, evento che l’ha portato successivamente a parlare malissimo del Cavallino Rampante sui suoi canali social. Black list anche per il cantante canadese Justin Bieber, il quale è stato addirittura capace di perdere la sua Ferrari 458 Italia, costringendo l’azienda ad investire tempo e denaro per ritrovarla. Altri personaggi esclusi dall’acquisto di auto marchiate Ferrari sarebbero il pugile Floyd Mayweather (che ha acquistato una Ferrari solo per mostrarla sui media), Kim Kardashian (per la provenienza a quanto pare non proprio limpida del suo denaro) ed il rapper Tyga (che avrebbe saltato alcuni pagamenti della sua Ferrari in leasing).
Quel che non è chiaro è la durata della permanenza all’interno della black list Ferrari, in quanto non è stato notificato se sia a tempo determinato od indeterminato. Fatto sta che a Maranello dimostrano con i fatti quanto con i soldi non ci si possa comprare tutto.
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