
"La decisione l'abbiamo presa insieme, io e John Elkann, con il quale i rapporti sono sempre stati amichevoli ed estremamente personali. È quasi un amico".
Le prime parole di Tavares a l'Expresso
"La nostra preoccupazione più importante è proteggere Stellantis. Io faccio parte di coloro che hanno creato Stellantis, con John Elkann, quindi siamo stati noi a creare Stellantis".
Prosegue così il portoghese sottolineando il suo ruolo nella fondazione di Stellantis
“Ci sono due categorie di piloti. Quelli che, per evitare il rischio di forare uno pneumatico o danneggiare le sospensioni, evitano i cordoli e cercano di fare il miglior tempo possibile guidando nella parte centrale della pista. Poi c'è chi, per andare più veloce, guida sui cordoli, il che è perfettamente lecito, ma più rischioso, dannoso per le sospensioni e aggressivo per gli pneumatici. Ovviamente, io faccio parte della seconda categoria. In questo periodo molto darwiniano che l'industria automobilistica attraversa, è possibile che si sia creata un po' d'angoscia attorno a una strategia aggressiva in cui questa fase è vista più come un'opportunità che come un rischio. E poi ho assunto posizioni molto nette in materia di tutela ambientale. Forse questo insieme di fattori ha generato divergenze e un'azienda che ha 250.000 dipendenti, un fatturato di 190 miliardi di euro, 15 marchi che vende in tutto il mondo, non può essere gestita con una mancanza di consenso che si ripercuote immediatamente sulla gestione strategica".
Il paragone motoristico di Tavares nell'intervista
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