
“Bisogna tornare a fare vetture piccole che la gente può comprare. Noi stiamo facendo una piattaforma per la Twingo che ci permette di vendere in maniera profittevole una vettura a meno di 20.000 euro di prezzo, di nuova generazione. Una buona parte sta nella piattaforma della Renault 5, la Ampere Small. Quindi la prendiamo, la accorciamo, cambiamo batteria, motori, elettronica di potenza, tutte queste cose e abbiamo la possibilità di ridurre del 40-50% il costo da qui al 2026 rispetto a una Renault 5. Questo è un fatto abbastanza unico, cerchiamo di svilupparla in due anni, sarebbe un record. Io dico, per poter ritornare a fare delle vetture piccole che la gente può comprare in Europa, magari vale la pena di associarci per condividere costi di investimento, utilizzazione di capacità produttive. Siamo molto aperti e parliamo con tutti quanti, abbiamo un qualcosa che non ha nessuno e abbiamo una capacità produttiva. Chi vuole, si accomodi, può subentrare Io mi ricordo quando stavo in Toyota, abbiamo lanciato il programma Aygo, C1 e 107 con PSA in Repubblica Ceca. Quando in quel segmento c’erano Fiat 500, Ford Ka e altri modelli. È il momento di rifarlo, altrimenti non riusciamo a permetterci e a permettere che si vendano vetture piccole. Chi ci ha guadagnato sono stati i costruttori premium, fondamentalmente. Poi dall’altra parte hanno messo tutti i soldi della comunità europea sulle fabbriche nell’est Europa. I tedeschi sono andati là a produrre a bassi costi e vendendo a prezzi alti e quindi hanno fatto bingo. Si è svuotata l’Italia, si è svuotata la Spagna, si è svuotata il Portogallo, si è svuotata la Francia. Questo è quello che è successo. Noi dobbiamo tornare ad avere un mix equilibrato tra macchine premium e macchine che la gente può comprare. A oggi non c’è niente che funziona a parte la Dacia, fondamentalmente, ma la Dacia non è prodotta in Europa occidentale”.
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