Jim Farley, CEO Ford: "Puntare sull'auto elettrica, unica scelta per la sopravvivenza"

Attualità
01 dicembre 2025, 15.16
ford explorer ev ricarica
Il numero uno dell'Ovale Blu traccia la rotta: abbandonare le zero emissioni significherebbe l'irrilevanza globale. E lancia la sfida sulla guida autonoma, punzecchiando Tesla.
Mentre il settore automotive attraversa una fase di incertezza sulle strategie a zero emissioni, dai vertici di Dearborn arriva un messaggio inequivocabile: il piano industriale non cambia. Jim Farley, amministratore delegato di Ford, ha ribadito con fermezza che l'elettrificazione non è una scelta opzionale, ma l'unico viatico per garantire la sopravvivenza e la competitività del marchio sullo scacchiere internazionale.
La sfida ai colossi asiatici Intervenuto ai microfoni del podcast Office Hours: Business Edition, il manager sessantatreenne ha spostato il focus dai semplici volumi di vendita alla credibilità industriale. Secondo Farley, fare un passo indietro ora equivarrebbe a consegnare le chiavi del mercato globale ai costruttori cinesi, definiti senza mezzi termini i nuovi "pesi massimi" della mobilità a batteria. Per restare nell'élite dei costruttori mondiali, l'Ovale Blu deve necessariamente presidiare e dominare questo segmento tecnologico.

Il teardown rivelatore: Mach-E vs Model 3

Uno dei passaggi più interessanti dell'analisi di Farley riguarda l'autocritica ingegneristica. Il CEO ha svelato i retroscena di un confronto tecnico (teardown) effettuato tra la Mustang Mach-E, una Tesla Model 3 e diverse vetture della concorrenza cinese. I risultati sono stati definiti "scioccanti": l'analisi ha evidenziato come il SUV elettrico di Ford soffrisse di una complessità costruttiva eccessiva, con chilometri di cablaggi superflui che ne aumentavano massa e costi di produzione, penalizzandone l'efficienza rispetto alle rivali native elettriche.

Model e: un cambio di paradigma

È proprio per correggere queste inefficienze strutturali che è nata la divisione Ford Model e. Farley ha spiegato che la separazione dei rami d'azienda non è un mero esercizio contabile, ma una necessità operativa: trattare l'auto come un device digitale richiede logiche di sviluppo software-centriche, inconciliabili con i processi tradizionali. La scelta di rendere pubbliche le perdite di questa divisione serve, secondo il manager, a mantenere alta la pressione interna per accelerare l'innovazione e il risanamento dei costi.

Guida autonoma: l'obiettivo è il "Livello 3"

Guardando al futuro prossimo, la partita si giocherà sull'automazione. Oltre l'attuale BlueCruise, Ford sta sviluppando tecnologie che permetteranno il vero "hands-free" e "eyes-off" in autostrada. "Immaginate se Ford potesse restituirvi 20 minuti di vita ogni giorno", ha ipotizzato Farley, alludendo a sistemi che trasformano il tempo di viaggio in tempo utile per l'utente.
Sulle tempistiche, il CEO si è sbilanciato: la tecnologia potrebbe essere matura in poco più di un biennio. Non è mancata una stoccata a Elon Musk: pur riconoscendo l'impegno di Tesla, Farley sottolinea come il traguardo della guida autonoma completa non sia ancora stato tagliato da nessuno. La filosofia di Ford sarà pragmatica: "Meglio arrivare sul mercato con sei mesi di ritardo, ma con il sistema migliore e più sicuro".
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