Documento Unico di Circolazione e di Proprietà: cos’è e cosa cambia

Attualità
15 maggio 2020, 16.26
documento unico di circolazione e di proprieta del veicolo
Il D. lgs. n. 98/2017, entrato in vigore dal 1° gennaio
2020, prevede la progressiva ’introduzione del Documento Unico di
Circolazione e di Proprietà del veicolo
(DU), in sostituzione della Carta
di Circolazione (Libretto di circolazione) e del Certificato di Proprietà del
veicolo (CdP cartaceo o CdP digitale).
Il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà del
veicolo è costituito dall’attuale modello di Carta di Circolazione nel quale
sono annotati anche i dati relativi alla situazione giuridico patrimoniale del
veicolo presenti nel Pubblico Registro Automobilistico.

Documento Unico di Circolazione: cosa cambia

Dopo alcuni mesi di ritardo dovuti alla pandemia dovuta al
Coronavirus, l’emissione del DU avverrà progressivamente per tipologia di
operazioni
e, per i veicoli già immatricolati/iscritti al PRA, in occasione
della prima operazione effettuata, potranno coesistere nel corso del tempo
veicoli dotati di Carta di Circolazione e CdP con veicoli già dotati, invece,
di Documento Unico di Circolazione.
Oltre a diminuire la burocrazia, il secondo obiettivo, non
meno importante, è ridurre i costi per il guidatore. Il nuovo Documento
Unico comporta l'eliminazione dei due bolli (32 euro il costo totale), oltre
alla diminuzione della tariffa al Pubblico Registro Automobilistico per l'iscrizione
o la trascrizione della vettura. La diminuzione è minima, passando da 27 a 20 euro,
ma anche le immatricolazioni e i passaggi di proprietà dovrebbero scendere di
39 euro. Ovviamente, rimangono validi libretto e tutti gli altri documenti
fino a che non verranno cambiati tramite una di queste due operazioni
, che
porteranno al Documento Unico di Circolazione.

ASI
contro il Documento Unico di Circolazione

Si schiera contro questo cambiamento ASI, l’Automotoclub
Storico Italiano, che afferma: “La carta di circolazione e il certificato di
proprietà rappresentano un ‘corredo’ importante e significativo per i veicoli
di interesse storico e collezionistico. Con l’avvio, il 4 maggio, della seconda
fase di attuazione del decreto legislativo 98/2017 in materia di rilascio del
Documento Unico di circolazione e di proprietà tutti i documenti cartacei sono
destinati alla distruzione. L’ASI sta intervenendo nelle sedi competenti per
modificare tale procedura e per salvare questa componente fondamentale di
“memoria storica” legata ai veicoli più datati.
Documenti-Auto-epoca
La seconda fase di attuazione del suddetto decreto ha come
oggetto i motocicli e le autovetture in uso proprio e prevede l’utilizzo delle
sole procedure telematiche per il rilascio del Documento Unico nei casi di:
cancellazione dei dati inerenti l’intestazione temporanea di veicoli a nome di
soggetto diverso dall’intestatario (mini volture dei commercianti);
sottrazione, smarrimento, distruzione (cessata circolazione e demolizione per
esportazione) e deterioramento dell’originale. Per i suddetti casi, dal 4
maggio è quindi previsto l’obbligo della gestione telematica, mentre tale
procedura rimane facoltativa fino al 31 maggio per le operazioni di
immatricolazione, di nazionalizzazione, di reimmatricolazione e di
trasferimento della proprietà. Dal 1° giugno, quindi, anche con i semplici
passaggi di proprietà tra privati si assisterà alla distruzione dei documenti
originali cartacei se nel frattempo non verranno modificate le procedure,
magari con deroghe specifiche per i veicoli di interesse storico e
collezionistico sulle quali sta intervenendo ASI.
Commenta così Alberto Scuro, presidente dell’Automotoclub
Storico Italiano: “un danno enorme per i veicoli storici e per scongiurarlo
abbiamo già inoltrato le nostre proposte, che sarebbero di semplice ed
immediata attuazione
”.
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