Dazi: BMW si unisce ai cinesi e fa causa all'Europa

Attualità
27 gennaio 2025, 9.25
made in china mini pure electric vehicles rolled off production line
Doveva essere una crociata contro il dragone cattivo, che inonda l’Europa di auto elettriche e non drogate dai sussidi di Pechino. E invece, nel remake teutonico di Guerra e pace, la BMW si schiera con il nemico: “Fermi tutti, i dazi ci fanno male!”.
Già, perché a Monaco hanno scoperto che se produci Mini Cooper elettrica e Aceman in Cina e poi te le tassano al 20,7% (stando ai dazi previsti), il business vacilla. Ah, il libero mercato: tutti lo invocano finché non gli tocca pagare il conto. Così, assieme ai cinesi BYD, Geely e SAIC, i bavaresi fanno causa all’Europa: “Dazi ingiusti!”.
Bruxelles dice che le elettriche cinesi costano meno perché Pechino le droga di aiuti di Stato. Verità sacrosanta, ma con un dettaglio: l’Europa non è certo un tempio del capitalismo puro, visto che ha impilato incentivi come mattoncini Lego per spingere la transizione ecologica e sta studiandone di nuovi. Peccato che gli europei continuino a preferire le termiche e la spina la usino per il frullatore.
Intanto, il mercato è in stallo, le vendite delle elettriche europee arrancano e, come in un perfetto gioco dell’oca, si torna alla casella di partenza: la Cina ride, BMW si indigna e Bruxelles, come sempre, media.
Conclusione? La solita: paghiamo noi.
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