Cresce l’auto privata, crolla il trasporto pubblico: è l’effetto Coronavirus

Attualità
28 maggio 2020, 10.38
autobus mascherina
Nel periodo più intenso di restrizione agli spostamenti a
seguito dell’emergenza sanitaria da Coronavirus
, gli italiani hanno
decisamente orientato le proprie scelte di mobilità verso i mezzi privati
motorizzati
(auto e moto su tutti).
Tra l’entrata in vigore del DPCM dell’11 marzo e la fine
della cosiddetta “fase 1”, ovvero il 3 maggio, la quota di italiani che hanno
utilizzato un mezzo a motore privato per i propri spostamenti è cresciuta di
4,5 punti percentuali, passando dal 56,5% al 61%
.Nello stesso
periodo è invece calata dal 10,1% al 4,1% la quota degli italiani che hanno
utilizzato mezzi di trasporto pubblici (bus, tram, metro, ecc.), mentre è aumentata
lievemente la quota di chi ha deciso di spostarsi con mezzi non motorizzati

(in bicicletta e a piedi), quota che è passata dal 33,4% al 34,9% (+1,5 punti
percentuali). Questi dati, di fonte Isfort, sono stati rielaborati e resi noti
dall’Osservatorio Autopromotec.
Studio traffico auto bus coronavirus
Ciò che dunque emerge con forza dai dati sopra esposti è il ruolo
di fondamentale rilevanza svolto dall’auto privata nel nostro Paese
anche
in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo. Uno dei motivi
alla base dell’incremento dell’utilizzo del mezzo privato è indubbiamente il
fatto che, in questa fase, l’auto rappresenta il mezzo più sicuro, in quanto
l’unico in grado di garantire il distanziamento sociale necessario per compiere
un viaggio in totale sicurezza. L’emergenza sanitaria da coronavirus non è
ancora finita, commenta l’Osservatorio Autopromotec, ma già dal 4 maggio, con
l’inizio della cosiddetta “fase 2”, si è assistito a un allentamento delle
restrizioni alla circolazione ed è lecito ritenere che l’auto privata
rimanga ancora la protagonista indiscussa degli spostamenti
.
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