Mercedes ha pubblicato un comunicato che ha creato un effetto boomerang nel mondo della F1, ancora ufficialmente non sicuro di correre a Melbourne tra poco più di 10 giorni, per l’emergenza Coronavirus. Un vero e proprio attacco contro la Ferrari e la FIA, vediamo perchè.
La questione è l’accordo, rimasto segreto, e qui si gioca la questione, raggiunto tra Ferrari e FIA al termini delle indagini svolte sulle power unit prodotte a Maranello e montate sulle SF90 che hanno corso la stagione 2019, oltre a quelle fornite ai team clienti Haas e Alfa Romeo Racing. Power unit da alcuni ritenute non conformi al regolamento (ricorderete le polemiche partite dalla bocca di Max Verstappen, appoggiato dalla Red Bull, dopo Austin: “hanno smesso di barare”, disse l’olandese).
Sono quindi Mercedes, Renault, Alpha Tauri, Red Bull, McLaren, Racing Point e Williams ad aver sottoscritto il comunicato che vi proponiamo qui, prima di spiegarvi il contenuto.
Questo il testo tradotto: “I sette team le cui firme trovate in calce a questo comunicato si confessano sorpresi e shockati dal comunicato rilasciato dalla FIA in data venerdì 28 febbraio in merito alla conclusione delle indagini effettuate sulla Power Unit della Scuderia Ferrari. Il regolatore di uno sport internazionale ha la responsabilità di agire con i più alti standard di integrità e trasparenza. Dopo mesi di investigazioni effettuate dalla FIA in seguito a quesiti sollevati da altri team, obiettiamo con forza contro il fatto che sia stato raggiunto un accordo confidenziale tra la FIA e la Ferrari a conclusione di questa questione. Vogliamo sottolineare che proseguiremo il nostro impegno per fare chiarezza in maniera definitiva su questo tema per garantire che tutti i partecipanti a questo sport vengano trattati in maniera equa e corretta. Lo facciamo anche per responsabilità nei confronti dei fan e di tutte le parti interessate e coinvolte in F1. Inoltre, ci riserviamo il diritto di proseguire la nostra azione per vie legali rivolgendoci ai tribunali competenti in materia“
Sembra esserci una mossa politica di Toto Wolff, direttore del team Mercedes-AMG F1, non soddisfatto della giustificazione data dalla stessa FIA, da lui ritenuta vaga, circa i controlli sulle power unit Ferrari, tramite questo comunicato emesso già la settimana scorsa, durante i test a Barcellona: “La FIA comunica che, dopo approfondite indagini tecniche, ha concluso la sua analisi del funzionamento della power unit di Formula 1 della Scuderia Ferrari e ha raggiunto un accordo con il team. Le specifiche dell’accordo rimarranno tra le parti. La FIA e la Scuderia Ferrari hanno concordato una serie di impegni tecnici che miglioreranno il monitoraggio di tutte le power unit di Formula 1 per le prossime stagioni di campionato, oltre ad aiutare la FIA in altri compiti normativi in Formula 1 e nelle sue attività di ricerca sulle emissioni di carbonio e combustibili sostenibili”
I sette team di cui sopra ora hanno simbolicamente stretto un patto contro la Ferrari e si è scatenata la diatriba, scatenata in primis dalla frase che abbiamo grassettato nelle righe qui sopra e dalla poca chiarezza su cosa sia emerso effettivamente dopo questi controlli, anche se da Maranello non è ancora arrivata la risposta ufficiale. Non è scritto ma appare evidente che questa mancata trasparenza, oggettivamente appellabile, ha scatenato le ire dei team che non montano un propulsore Ferrari. Un attacco frontale, e grave, alla serietà stessa della squadra più titolata in F1 e un richiamo diretto alla FIA perchè si esprima sulla questione.
Ne va della serietà del campionato stesso, anche se non c’è un vero colpevole, ma ora è proprio guerra, con tanto di minacce di portare i colpevoli davanti agli avvocati. Ulteriore tensione con un calendario ancora sotto esame, non certo una bella situazione. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
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