Stamattina vi abbiamo presentato la nuova Lotus Evija, una nuova creatura che nasce, a tradurre letteralmente il suo nome. Lei ha raggiunto la soglia dei 2.000 CV grazie a suoi quattro motori elettrici, ma se torniamo nel mondo normale (qualcuno ha detto motore endotermico?) la Aston Martin Valkyrie rappresenta ancora oggi un record assoluto.
Dopo quasi due anni di parole, dopo averla vista in diverse edizioni del Salone di Ginevra riproposta in più versioni, la Valkyrie, hypercar da 1.160 CV, ha finalmente fatto il suo debutto sull’asfalto, quello del circuito di Silverstone in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna.
L’arrivo sul mercato è previsto per la fine di quest’anno e sappiamo che farà venire il mal di pancia a tante altre concorrenti in questo ristrettissimo segmento di auto da sogno: il suo motore, cui abbiamo dedicato questo articolo, è il V12 6.5 da 1.000 CV cui è stato associato un motore elettrico sulla falsariga del vecchio KERS usato nel primo anno della F1 semi-ibrida (2009).
La Ferrari, per la sua prima vera supercar ibrida in 72 anni di storia, la SF90 Stradale, ha scelto un V8 da 780 CV, associato poi a due motori elettrici per arrivare ai fatidici 1.000 CV.
Ora che è avvenuto il debutto dinamico, con il collaudatore inglese Chris Goodwin al volante, si sono di nuovo accesi i riflettori su questa nuova hypercar dal costo, stimato, di circa 3 milioni di euro. Aston Martin ha poi già annunciato che la Valkyrie, trasformata in vettura da corsa, prenderà parte al WEC dal 2021 in avanti, quando il regolamento cambierà in favore delle hypercar.