Alfa Romeo Tonale non ha solamente portato una ventata di freschezza al brand del Biscione, ma ha generato anche forza lavoro. L’ultima nata di Arese è stata capace di risollevare le sorti dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove da tempo si respirava davvero una brutta aria. Dopo l’obbligo, positivo, a ricorrere a doppi turni di lavoro per soddisfare la richiesta dei clienti, arriva una seconda novità che non può che fare bene al tessuto industriale italiano e, in particolare, del Sud Italia.
Alfa Romeo Tonale: 3.000 operai richiamati in fabbrica a Pomigliano d’Arco
Un incubo, interrotto quando le cose si mettono male. È quanto accaduto a circa 3.000 operai dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, i quali sono stati richiamati al lavoro dopo un periodo di cassa integrazione. Il miracolo ha un nome: Alfa Romeo Tonale. Il SUV del Biscione sta generando una grande forza lavoro dovuta alla grande richiesta avanzata dalla clientela, che sta ridando lustro al brand di Arese ed al colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA.
Già qualche tempo fa, nella fabbrica di Pomigliano di Stellantis, è scattato il secondo turno per l’assemblaggio di Alfa Romeo Tonale, ora è stata comunicata ai sindacati l’uscita definitiva dalla cassa integrazione di 1.600 dipendenti, che si aggiungono ai 1.360 liberati nelle scorse settimane. Partita a maggio con un solo turno e ritmi non altissimi, la linea di produzione della Tonale è cresciuta insieme agli ordini.
Nello stabilimento campano si registra un +34%, con 165.000 vetture prodotte, di cui 20.000 Tonale. Numeri ben diversi da quelli di poco più di un anno fa, quando a Pomigliano d’Arco c’era una sola linea produttiva, quella della Fiat Panda. Con il secondo turno, si prospetta la produzione di 350 Tonale al giorno, in aggiunta alle 470 Panda, ancora la vettura più venduta in Italia.
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