La folta presenza al Salone di Parigi 2022 di costruttori cinesi ha mosso fortemente le acque del settore automotive europeo. A schierarsi in prima linea nel voler contrastare questa sorta d’invasione sul mercato continentale di vetture asiatiche è la Francia, che non si è fatta solo sentire col volume di automobili esposte, ma anche con la voce dei propri rappresentati a livello politico ed imprenditoriale. A dire il vero, sono stati pochi gli altri marchi continentali a partecipare alla kermesse, un qualcosa che ha donato maggior peso alla presenza degli outsider i cinesi presenti con i marchi Byd, Ora e Wey (Great Wall) e Seres. Il tutto agli occhi degli ospitanti è sembrato quasi una provocazione, accendendo gli animi di personaggi come Carlos Tavares ed Emmanuel Macron.
Salone di Parigi 2022: gli esponenti industriali e politici hanno acceso il dibattito nei confronti della Cina
Sin da subito si è respirata un’aria pesante al Salone di Parigi 2022, con le dichiarazioni di esponenti politici ed imprenditoriali nei confronti dell’industria asiatica. Per primo è toccato al ministro francese dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, il quale durante un convegno sul futuro dell’automotive ha dichiarato di voler accelerare sulla produzione dell’elettrico e delle batterie, e proteggere la manifattura europea. I toni non sono stati smorzati dal CEO di Renault, Luca De Meo, il quale focalizzandosi sulle materie prime ha reso noto che l’estrazione e raffinazione sono all’80% in mani cinesi, invitando l’industria europea a riappropriarsene.
Salone di Parigi 2022: le auto cinesi che minacciano il mercato europeo
Non è la prima volta che marchi cinesi si ritagliano una presenza importante ad un Salone occidentale, ma forse mai prima sono stati così numerosi. Al Salone di Parigi 2022 è risultato tra i più interessanti lo stand della Byd, il secondo produttore mondiale di elettriche dopo la Tesla. A ben figurare è stata anche Great Wall con Wey Coffee 01 assieme alla più compatta Coffee 02. Non è da tralasciare anche la possibile “minaccia” proveniente dai costruttori assenti alla kermesse transalpina, come la MG o come la Nio, insomma, i cinesi stanno arrivando e non sarà facile non notarli, la case europee devono agire.
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