Mercato auto giugno 2020: dati in leggera crescita, ma ancora negativi, quelli sulle immatricolazioni nel periodo post-lockdown.
Sono ormai passati quasi due mesi dalla fine del lockdown ma il mercato auto fa ancora fatica a ripartire. A giugno 2020, infatti, UNRAE ha dichiarato un dato in flessione del 23% rispetto al giugno di un anno fa. Un dato, sì negativo, ma in crescita rispetto al mese precedente, segno che le immatricolazioni stanno lentamente ripartendo.
Tutti i canali, dai privati (- 7,7%) al noleggio (- 39%), sono negativi, tanto che, facendo due calcoli, vanno sommate 132.457 unità contro le 172.312 di un anno fa, per una perdita di circa il 40.000 unità. Calcolando i primi sei mesi dei 2020, di cui almeno due profondamente segnati dal lockdown, il totale è di 583.960 unità, – 46% rispetto al 1.083.184 del semestre gennaio-giugno 2020.
A tal proposito, il presidente dell’UNRAE Michele Crisci rivolge qualche critica al governo: “Nonostante la quasi completa riapertura dell’economia continua a giugno l’emorragia di immatricolazioni per la crisi senza precedenti innescata dal COVID-19, con una perdita che, senza il giorno lavorativo in più, sarebbe stata di quasi il 30%. Come atteso, la mera ripartenza delle attività economiche non basta a riavviare la domanda di autovetture da parte di famiglie e imprese, fiaccate dalla lunga chiusura e dalle fortissime preoccupazioni per un futuro altamente incerto”.
“Proiettando il dato di giugno sul secondo semestre, il mercato perderebbe altre 200.000 immatricolazioni, che, insieme al mezzo milione perso nei primi sei mesi, si tradurrebbero in un crollo della domanda di autovetture nel 2020 a 1.200.000 unità, una incombente débâcle denunciata da UNRAE già 4 mesi fa”.
Michele Crisci: “Le risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità faticano a essere erogate”.
“Mentre negli altri paesi europei – Germania e Francia in primis, ma anche Spagna, il cui piano da 3,75 miliardi di Euro è da notare sia per l’ambizione degli obiettivi sia per il principio di neutralità tecnologica che afferma, continua Crisci – i rispettivi Governi hanno già dato risposte chiare e forti, prosegue l’assordante silenzio del Governo italiano. A conferma dell’efficacia di specifici piani di sostegno al settore auto, già a giugno il mercato francese, il primo a pubblicare dati mensili, è tornato in positivo”.
“In tale contesto, è sempre più urgente l’adozione di interventi a sostegno del settore auto, per il rischio concreto di chiusura nei prossimi mesi di centinaia di imprese della filiera della distribuzione e della conseguente scomparsa di migliaia di posti di lavoro.”
“Chiediamo quindi al Governo – conclude il Presidente – un provvedimento “verticale”, con misure specifiche per il settore automotive, con l’obiettivo di accelerare il rinnovo del vetusto parco circolante, pericoloso sia per l’ambiente sia per la sicurezza dei cittadini, e di sostenere il rilancio della domanda, nel rispetto della neutralità tecnologica e senza tetti di prezzo dell’autovettura. Chiediamo inoltre l’allineamento del regime fiscale sulle auto aziendali a quello degli altri paesi europei, a partire dalla detrazione dell’IVA al 100%. E’ vieppiù importante, inoltre, l’erogazione alle imprese della filiera distributiva auto delle ingenti risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità.”
Segmento A (14,8%): Fiat Panda, Fiat 500, Toyota Aygo, Suzuki Ignis, Volkswagen up!
Segmento B (36,1%): Renault Clio, Lancia Ypsilon, Dacia Sandero, Renault Captur, Toyota Yaris
Segmento C (32,8%): Fiat 500X, Dacia Duster, Jeep Compass, Jeep Renegade, Volkswagen Golf 8
Segmento D (13,9%): Volkswagen Tiguan, Audi Q3, Ford Kuga, BMW X1, Toyota RAV4
Benzina (39,8%): Fiat Panda, Lancia Ypsilon, Citroen C3, Toyota Aygo, Fiat 500
Diesel (35,6%): Jeep Compass, Renault Clio, Fiat 500X, Dacia Duster, Volkswagen Tiguan
GPL (7,2%): Dacia Sandero, Renault Captur, Dacia Duster, Fiat Panda, Lancia Ypsilon
Metano (2,4%): Volkswagen Golf, Seat Arona, Seat Leon, Skoda Octavia, Fiat Panda
Ibride (13,3%): Toyota Yaris, Ford Puma, Toyota C-HR, Fiat Panda, Suzuki Ignis
Elettriche (7,2%): Tesla Model 3, Renault Zoe, smart fortwo, Volkswagen e-up!, Peugeot 2008
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