Elon Musk, CEO di Tesla, ha fatto dell’happening il suo modello di comunicazione, tanto che, anche questa volta, ha annunciato con un certo anticipo la presentazione della seconda parte del suo Masterplan, una sorta di visione sul futuro di Tesla, delle altre aziende e della mobilità in generale.
Analisti ed esperti hanno quindi avuto una decina di giorni di tempo per fare le proprie previsioni e creare appunto, l’happening, intorno al Masterplan, pubblicato mercoledì scorso sul blog personale di Musk.
La prima parte del piano risale ormai a 10 anni fa e prevedeva:
- la costruzione e vendita di un’auto elettrica, dai bassi volumi, che per forza di cose sarebbe stata costosa;
- usare i ricavi della vendita di questa vettura per produrne una più economica, con volumi di vendita medi;
- usare i ricavi della vettura con volumi medi, per costruire una vettura elettrica, dagli alti volumi, a un prezzo accessibile;
- Sfruttare l’energia solare per muovere queste vetture;
Tre obiettivi su quattro centrati potremmo dire. Con il quarto in corso di completamento con un’altra azienda satellite, di proprietà di Musk, la Solar City, che è proprio il fulcro del Masterplan.
A dire il vero, il piano è piuttosto generico, senza deadline e molti dettagli. Si tratta più della visione, se vogliamo un filo megalomane, di Musk, che cerca di ergersi a salvatore del pianeta, ripensando completamente il concetto di mobilità che dovrà sfruttare per forza di cosa l’energia solare, essere condivisa e integrata con l’ambiente circostante.
Il Masterplan si può suddividere in quattro parti.
Auto
La gamma Tesla è destinata ad espandersi. Centrati gli obiettivi di cui sopra, in attesa delle effettive consegne delle Model3, Musk, ha già in mente quale direzione prenderà Tesla.
Ve lo avevamo raccontato qualche mese fa. Secondo alcuni rumors la gamma Tesla sarà arricchita entro i prossimi cinque anni, da un pick-up, i veicoli più amati negli Stati Uniti. Rumors che hanno trovato conferma nel piano, che aggiunge un SUV su base Model 3 e anche autobus a guida autonoma.
Guida autonoma
Al netto delle polemiche e delle indagini NTHSA su incidenti e morti a bordo di Tesla con Autopilot inserito, che va ricordato è ancora in versione BETA, Musk continua a credere nella guida autonoma.
Tesla è al lavoro per migliorare la sua affidabilità, con un obiettivo: renderlo dieci volte più sicuro rispetto alla guida “umana”. Una tecnologia ritenuta fondamentale per la mobilità del futuro.
Energia solare
Questa è la parte più rilevante del Masterplan. Tesla vuole comprare l’altra azienda di Musk, Solar City, specializzata nella produzione di pannelli solari e Powerwall, la batteria domestica che consente di stoccare l’energia che non viene utilizzata.
L’obiettivo di Musk è quello di creare un ecosistema a zero emissioni, che metta in relazione l’automobile, la casa e la mobiltà.
Con l’acquisizione di Solar City – Tesla ha offerto 2.8 miliardi di dollari per rilevarla – Musk punta a vendere insieme all’auto i pannelli solari, dietro pagamento di un canone mensile.
Una sola azienda che venda auto e pannelli, un solo call-center per la cura del cliente e una sola app per gestire tutto.
Sharing
Come molte case automobilistiche, anche Tesla è pronta a buttarsi nel business dello sharing, ritenuto essenziale per spingere il concetto di mobilità a zero emissioni.
Il piano parla di “flotta condivisa di Tesla”, restando piuttosto generico. L’impressione è che Musk abbia nel mirino Uber e Lyft, con l’obiettivo di mettere a reddito le Tesla, quando non utilizzate.
La sfida di Musk è lanciata, con molte incognite, a partire dalla capacità di produrre tutte le Tesla Model3 richieste nei pre-ordini, e una stoccata; “solo due case automobilistiche americane, fino al 2016, non hanno mai dichiarato bancarotta: Ford e Tesla”. Della serie. I big non gli fanno paura.