Nella settimana in cui Google Maps compie 15 anni, qualcuno ha pensato bene di beffarlo.
E’ l’artista tedesco Simon Wreckert, specializzato in opere artistiche con al centro la tecnologia, che ha ingannato l’algoritmo utilizzato dalla celebre app di navigazione satellitare per calcolare lo stato del traffico: in base a quanti utenti hanno l’app in funzione, e alla velocità cui si spostano, Google Maps stima la presenza di ingorghi o strade libere.
Se gli smartphone non danno segni di movimento mentre sono sulla strada, in altri termini, Google Maps stabilisce che in quel punto vi è un ingorgo.
Un carretto per beffare il logaritmo
Wreckert ha ingannato questa logica, noleggiando 99 smartphone (con relative sim) e trasportandoli all’interno di un carretto. Gli smartphone si sono collegati alla stessa antenna e hanno beffato il logaritmo, che pensava ad un tratto di strada con traffico fortemente congestionato, dove 99 utenti erano a bordo di veicoli in movimento a passo d’uomo. Il tratto di strada è diventato perciò di colore rosso, come sono indicati su Google Maps quelli da evitare, mentre le vie intorno erano colorate di verde.
La tecnologia non è sempre affidabile
L’artista ha spiegato che il suo compito è dimostrare alle persone quanto è importante la tecnologia e quanto dipendiamo da essa, talvolta con esiti imprevedibili.