A volte basta veramente poco per cambiare il volto di una gara. Una vite da pochi dollari, una guarnizione con lo stesso valore. Intanto, sale la frustazione, il volto sbagliato della medaglia che è e sarà sempre in cima alla lista degli imprevisti in qualsiasi sport motoristico. Questa è la Dakar 2019 di Loeb, fermato da un connettore beffardo che lo fa precipitare indietro in classifica.
San Juan de Marcona, 14 Gennaio 2019. La settima Tappa della Dakar 2019 non è di quelle da ricordare con particolare calore. Almeno non lo è per Sébastien Loeb e Daniel Elena. È bastato un guasto da poco, troppo poco per essere trattato rapidamente sulla base dell’evidenza, per fermare la Peugeot 3008 DKR del Team PH-Sport e far retrocedere l’equipaggio. Un connettore, una parte elettrica di collegamento da quattro soldi che non funziona, che interrompe invisibilmente il circuito di accensione.
È l’inizio della speciale, neanche il primo waypoint della scorribanda tra le dune di 323 chilometri. L’handicap è importante, quando Loeb e Elena riescono finalmente a individuare il guasto e a risolvere il problema, il cronometro è andato a spasso per quasi quaranta minuti.
La macchina riparte e Loeb volta pagina. Dopo due vittorie consecutive non è questo il caso di considerare la possibilità di una terza, ma l’impegno e il proposito non cambiano: fare meglio che si può. In testa la corsa tira un sospiro di sollievo. Non è il giorno in cui si dovrà sostenere ancora la pressione del nove volte Campione del Mondo WRC. Il gruppo di testa si sgrana. Al Attiyah allenta la morsa e si limita a controllare, Peterhansel può riscattare le ultime esperienze non proprio all’altezza del suo mito e portarsi in testa alla generale.
Al traguardo di San Juan de Marcona il bivacco è spazzato da un forte vento di sabbia. Loeb infila la Peugeot sotto la tenda, scende dalla Macchina e confabula con Bernard Piallat, il “Boss” di PH-Sport. Non è la prima volta che succede, e con tutta probabilità non sarà l’ultima. Quante volte basta un niente per trasformare un proposito ambizioso in una frustrazione? Quanti Assi della Dakar hanno dovuto rinunciare o ridimensionare le proprie ambizioni per un guasto che il meccanico sotto casa può risolvere in dieci minuti e al prezzo del caffè offerto al bar? Il “caso” è già in archivio.
Finalmente Loeb torna in gara… e chiede com’è andata agli altri, chi ha vinto, chi è in testa, quali i margini di differenza. Quale la propria posizione al termine della velocissima e orgogliosa rimonta. Loeb ha chiuso all’undicesimo posto, 28 minuti e 27 secondi dal vincitore e leader della tappa, Nasser Al Attiyah. La Peugeot è un missile, Loeb ha recuperato oltre dieci dei 40 minuti persi, ma anche la classifica generale ne risente, e dal secondo posto si torna indietro, fino al quarto a quasi un’ora.
La “punizione” non viene da sola. Adesso è la volta della Super Ica, dell’ottava Tappa con una speciale di 360 chilometri nello… speciale scenario del deserto di Ica che porta fino a Pisco. Super perché Moto, Auto e Camion partono insieme, rispettivamente i primi dieci Motociclisti, i primi dieci “Drivers” e i primi cinque “Bestioni”. Loeb e Elena partono indietro, e sono “condannati” a spingere la 3008 DKR a farsi largo nell’inevitabile inferno di solchi e di polvere. La loro rimonta riparte da qui.