Il podio di Loeb e Peugeot alla Dakar ha, innanzitutto, una doppia chiave di lettura. È il risultato eccellente ottenuto da un fuoriclasse in “allestimento” privato, il team PH-Sport, e ha quel vago retrogusto di amaro dell’occasione mancata. Occasione mancata per 4 tappe non si vincono a caso e il podio di Lima sembra quasi stretto. Peccato ci sia stata 3° tappa…
Lima, 17 Gennaio 2019. Il risultato è eccellente. Il terzo posto assoluto dietro al vincitore Nasser Al Attiyah e Joan Roma, 4 Speciali, e di conseguenza Tappe, vinte sulle dieci disputate, e il lusinghiero Podio di Lima al termine della lunga, entusiasmante cavalcata della Dakar 2018 Perù. Una campagna che può essere definita eccezionale.
Ricorderemo, a questo proposito, che la “Missione” era stata pianificata nei giorni del Rally di Catalunya, e che solo dopo essere tornato clamorosamente alla vittoria nel Mondiale WRC, Sébastien Loeb aveva potuto mettere insieme i pezzi dell’impegnativo puzzle. Macchina, Sponsor, Team. È curioso che, al contrario dei suoi “vecchi” compagni di Squadra nel Dream Team Peugeot, migrati verso nuova destinazione, Loeb avesse le idee chiare sin dall’inizio e scegliesse d’istinto Peugeot.
Si trattava, a quel punto, di validare il progetto in tutte le sue parti, partendo da Daniel Elena, ma il Navigatore non è tipo da tirarsi indietro, anzi, e dal consenso dello Sponsor storico, arrivato subito dopo. Macchina e Squadra, un colpo solo. Una delle Peugeot 3008 DKR, a “carreggiata stretta” come imposto dalla norma Anti-Peugeot del nuovo Regolanento Dakar ma aggiornata tecnicamente, e il supporto del Team PH-Sport, un’autorità nel settore e una vecchia conoscenza di fiducia.
Dopo l’inizio di Pisco, la Dakar di Loeb e Peugeot prende immediatamente la piega giusta, con la vittoria della seconda Tappa, tra Pisco e San Juan de Marcona. La chiave di volta della Dakar di Loeb è, tuttavia, la tappa seguente. È in questa occasione che un’incertezza del road book costringe pilota e navigatore a una lunga escursione fuori programma, “fatturata” a oltre 40 minuti di ritardo.
Il reclamo presentato di conseguenza viene respinto, e dal quel momento la gara del fuoriclasse 9 volte iridato nel WRC cambia impostazione. L’obiettivo non è più il risultato finale, ragionevolmente compromesso, ma puntare al meglio giorno per giorno, per dimostrare, come si dice nel team, che “Loeb può vincere lo stesso!”.
Arrivano così le vittorie nella 5° Tappa, la Tacna-Arequipa che compone la Marathon, e nella successiva 6° tappa. Loeb torna in “media”, metà delle tappe vinte, e sale al secondo posto della Generale, seppure a una certa distanza dal leader.
Il terzo posto è assicurato ed è un altro risultato di prestigio che si somma al curriculum di una carriera sbalorditiva, così come va dato atto che la “vecchia” Peugeot si è dimostrata vettura ancora in grado di dire la sua. Presto per parlarne o anche solo per chiederselo… Dakar, certo. L’esperienza è stata eccezionale e lascia ancora un piccolo conto in sospeso. Tutto è accaduto all’improvviso e, forse, troppo in fretta. Chissà che l’anno prossimo…