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Cartello prezzi carburanti, l’iniziativa del Governo è un flop

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L’iniziativa del Governo sul cartello prezzi dei carburanti si sta rivelando un flop. Da inizio agosto 2023, questi cartelloni campeggiano in ogni distributore di carburanti in Italia ma, a quanto pare, non sarebbe una trovata geniale. A condannare quest’introduzione voluta dal Governo Meloni sarebbero i dati raccolti ed i sindacati dei gestori delle aree di servizio.

Il cartello prezzi carburanti non frena l’aumento

Dal primo agosto 2023 è scattato l’obbligo di esporre in prossimità dei distributori i cartelloni con i prezzi medi dei carburanti. Da quando è entrato in vigore quest’obbligo per i benzinai di esporre i costi medi regionali e nazionali (rispettivamente in città e autostrada) di benzina e Diesel all’ingresso delle stazioni di rifornimento, non si stanno raggiungendo i risultati sperati. Questa introduzione è stata voluta dal Governo Meloni, con gli obiettivi di combattere le speculazioni ed abbassare il prezzo del pieno all’auto in vista dell’estate.

I dati registrati ed i sindacati dei gestori delle pompe di benzina stanno registrando qualcosa di molto simile ad un flop di questa normativa, in quanto benzina e Diesel sono infatti in rialzo nonostante la prima settimana di operatività del decreto Carburanti. Quindi il caro carburanti continua nonostante tutto, Fegica (Federazione italiana gestori carburanti e affini) ha registrato e documentato nell’ultima settimana l’aumento medio del prezzo del Diesel di 4,1 centesimi/litro (cent/l) in città e 3,6 cent/l in autostrada, con la benzina salita invece di 1,7 cent/l su entrambe le viabilità. La maglia nera và ad Umbria e Molise, in queste due regioni si sono verificati i rincari più alti con il Diesel (+4,8 cent/l), non si scherza nemmeno nel Lazio, dove la benzina registra il +2 cent/l.

I prezzi alla pompa nonostante l’esposizione del cartello prezzi carburanti

carburanti taglio

La ridotta utilità del cartello prezzi dei carburanti è testimoniata dagli elevati prezzi dei carburanti esercitati in Italia e pubblicati dal Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). La benzina ha un prezzo medio in modalità self pari a 1,937 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,930 e 1,949 euro/litro (media no logo a 1,922 euro/litro).

Sempre in modalità self, il Diesel viene erogato ad una media di 1,816 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,810 e 1,827 euro/litro (no logo a 1,801 euro/litro). In modalità servito, il prezzo medio della benzina è di 2,070 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 2,009 e 2,142 euro/litro (no logo 1,974). Occorre sborsare invece 1,950 euro/litro per il Diesel, con i singoli player tra 1,892 e 2,020 euro/litro (no logo 1,853). Il Gpl oscilla tra 0,712 e 0,731 euro/litro (no logo 0,693), mentre il prezzo del metano è compreso tra 1,397 e 1,485 euro/kg (no logo 1,400).

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