Prove su strada

Audi Q5 40 TDI: prova su strada, motore, autonomia e prezzi

Tempo di lettura: 7 minuti

Arriva il momento del restyling di metà carriera per il SUV di casa Audi, che si aggiorna più sotto il cofano che sopra ma che presenta comunque diverse novità interessanti. Fuori l’Audi Q5 40 TDI, specie con il pacchetto s line plus, si presenta in una veste mai così cattiva e propone una firma luminosa che è praticamente a uso esclusivo dello Sport Utility Vehicle di Ingolstadt: parliamo delle scenografiche luci OLED sulle quali torniamo a breve. Dentro si è aggiornato il sistema MMI Touch ed è cambiata la conformazione del tunnel centrale. 

Sotto il cofano, invece, ora Audi Q5 propone il sistema mild hybrid su tutte le motorizzazioni, così da favorire una mobilità più sostenibile ma anche un ottimizzato recupero di energia che andrebbe altresì sprecata. C’è poi la trazione integrale quattro che, grazie alla configurazione ultra, riesce a ripartire la coppia anche al posteriore in situazioni pre-stabilite.

Insomma, come va l’ultima evoluzione del SUV premium che venne lanciato nel 2008 diventando praticamente da subito punto di riferimento della categoria? Ecco la nostra prova su strada della motorizzazione 40 TDI quattro S tronic, con il 4 cilindri 2.0 da 204 CV dotato del sistema MHEV a 12 Volt. 

Esterni e interni Audi Q5 40 TDI: scenografica grazie agli OLED, dentro si poteva fare di più

Se guardiamo da fuori il restyling di Audi Q5, le dimensioni sono rimaste quasi del tutto le stesse della seconda generazione lanciata nel 2017, ma non per quanto riguarda la lunghezza: quest’ultima aumenta di 1,9 centimetri (4,68 metri), nel pieno del segmento D, mentre la larghezza misura 1,89 metri e l’altezza 1,66 metri. Il passo è di 2,81 metri, da cui ne consegue che lo spazio a bordo non manca ma tenete in considerazione che il tunnel centrale sotto il quale si trova l’albero della trasmissione ruba parecchio spazio a chi siede nel sedile centrale. 

Esternamente, quindi, la versione da noi provata presenta il pacchetto esterno nero lucido (420 euro) che dona davvero un aspetto più cattivo alla vettura specie con questa colorazione (Bianco Ghiaccio Metalizzato, 1.085 euro); la calandra, leggermente più ampia, presenta il caratteristico single frame a nido d’ape e ingloba il logo dei quattro anelli che quasi si mimetizza sulla calandra ottagonale essendo nero. Si evolve anche la firma luminosa, ora più affilata e con i fari Full LED proposti di serie (la vettura in prova montava i Matrix LED cui si associano gli OLED al posteriore, per 2.540 euro in più, solo gli OLED costano 1.440 euro). 

In linea laterale si fanno sicuramente notare il brancardo rifinito in carbonio mentre veniamo al posteriore, dove mi soffermo sui fari OLED e sulla loro funzionalità. Forse ne avete sentito parlare quando avete acquistato la vostra ultima televisione ma si tratta di una prima mondiale per un SUV Audi anche se questa tecnologia è già stata proposta sull’ammiraglia A8. In poche parole, gli OLED sono diodi a emissione di luce organici e l’effetto di notte è davvero unico al mondo. In più, grazie all’illuminazione singola dei sei segmenti che li compongono gli OLED di Audi Q5 possono variare la loro composizione in base alla modalità di guida (ad esempio in Dynamic) così come si illuminano se una persona o un’altra auto si avvicina a meno di due metri, quasi a voler intimidire l’auto che segue nel caotico traffico cittadino.

Accomodandosi al posto guida della nuova Audi Q5 40 TDI e regolando la seduta (ma i sedili anteriori regolabili elettricamente si pagano a parte, 930 euro) si nota che qualcosa è cambiato, forse non abbastanza rispetto alla rivoluzione digitale cui si è assistito con il lancio, ad esempio, di modelli come la nuova A6 o la più compatta A3. Rimane infatti nella sua posizione lo schermo centrale (ora con diagonale da 10,1″, ma il record spetta alla Q4 elettrica con i suoi 11,6″), non inglobato nella plancia come sui modelli cui accennavo, ma il sistema di infotainment MIB 3 è stato evoluto, con comandi sensibili allo sfioramento e un’oggettiva esperienza uomo-macchina migliorata, oltre alla presenza di più efficaci comandi vocali e del Car-to-X. Anche il quadro strumenti virtual cockpit, sempre di serie, ora include la temperatura del motore e la capacità residua del serbatoio. Sotto la parte centrale, i comandi fisici del climatizzatore sono rimasti al loro posto e fanno sempre la loro figura, anche dal punto di vista tattile oltre che visivo; la parte più rivoluzionata, però, è stata quella del tunnel centrale.

Qui è sparito il rotore che prima controllava le schermate e al suo posto è stato ricavato un piccolissimo vano utile, più che altro, a riporre le monete per svuotare le tasche; se cercate un vano più capiente, dotato di moquette (utile per il mazzo di chiavi) vi basterà guardare alla vostra sinistra, sotto il comando luci. Sempre grande, grandissima qualità per gli assemblaggi e i materiali scelti per l’abitacolo, almeno nella parte più visibile. Ci sono infatti diverse parti rifinite con plastiche rigide ma, nel complesso, l’effetto è buono. Sempre sul rinnovato tunnel centrale Audi ha poi studiato una soluzione intelligente per riporre lo smartphone che va a sparire sotto il bracciolo centrale. Ci si distrae di meno e, nel frattempo, il vostro telefono si può caricare wireless.

Parliamo infine di un bagagliaio da 520 litri, estendibili fino a 1.520 litri, che non rappresenta il record di categoria ma sicuramente è ben rapportato alla stazza della vettura. Ci sono però i sedili (abbattibili 40:20:40 grazie a comode leve meccaniche) che possono essere avanzati di qualche centimetro liberando ulteriori 20 litri di capacità (un optional da 420 euro, i sedili posteriori plus) ma a patto di creare uno scalino di 4 centimetri che complica il discorso quando c’è da caricare oggetti ingombranti. Per la seconda fila, problema del tunnel cui accennavo a parte, ci sono due bocchette dell’aria dedicate (con il clima tri-zona di serie si può anche regolare la temperatura) e due prese USB più una 12 Volt. 

Alla guida dell’Audi Q5 40 TDI: quanto aiuta il mild hybrid a consumare meno?

Innanzitutto facciamo luce sulle famose sigle Audi relative alle motorizzazioni: la 40 TDI, in realtà, monta il 2.0 quattro cilindri da 204 CV, solo la 50 TDI opta per il 6 cilindri in linea, 3 litri, con i suo 286 CV. Si tratta di un motore che, al pari degli altri, è stato rivisto per ospitare la micro-ibridizzazione a 12 Volt, della quale parliamo a breve, e per meglio armonizzarsi con il cambio doppia frizione, buono ma non superlativo quando si vuole alzare il ritmo, specie nell’indovinare le cambiate. Ne risulta comunque una spinta più vigorosa, già a partire da 1.500 giri/min, considerando che la coppia è abbondante (400 Nm) e lo 0-100 km/h è coperto in 7,6 secondi.

Non così buona la capacità di allungo, che si perde un po’ dopo i 4.000 giri/min, mentre è buona l’insonorizzazione. La trazione quattro di serie, invece, lavora solo in determinate condizioni: nel 90% del tempo sono attive solo le ruote anteriori, così da risparmiare sui consumi. Venendo alla vera novità di questa vettura, il sistema 12 Volt che la rende a tutti gli effetti omologabile come ibrida, si tratta del classico sistema mild hybrid: in decelerazione e frenata, l’energia non viene persa ma convertita in elettricità immagazzinata in una batteria dedicata. Dal punto di vista della guida però non c’è un “boost”, per fugace che sia, in accelerazione (come sui 48 Volt), bensì questa energia serve solo ad alimentare le centraline di bordo quando il 2.0 si disattiva grazie allo Start&Stop avvicinandosi alla sosta completa.

Audi Q5 40 TDI si presenta anche facile da guidare in città: si ha sempre una buona percezione degli ingombri e anche lo sterzo è leggero, ma pecca in sportività, o direzionalità per usare un altro termine, nei confronti della concorrenza. Peccato per un dettaglio sul quale non possiamo sorvolare: le dimensioni sono importanti, il lunotto non così grande e la telecamera posteriore è praticamente d’obbligo. Sì, ma si paga 900 euro con il Pacchetto Assistenza City, mentre l’assistenza al parcheggio (si tratta solo di avere più visuali) costa 1.000 euro.

Lato sospensioni, la vettura non montava le Adaptive Air Suspension (optional da 2.000 euro sulla S line plus, 2.440 euro su base, Business e Business Advanced) grazie alle quali il comfort di marcia migliora oltre a offrire la possibilità di alzare o abbassare la vettura di 20 mm o, in Dynamic, abbassarla di 40 mm. L’asse posteriore può anche abbassarsi di 55 mm, a vettura ferma, per facilitare le operazioni di carico nel bagagliaio. Quest’optional non si può però combinare con l’assetto sportivo. Anche senza sospensioni “evolute”, chiamiamole così, la Q5 40 TDI gode di un comfort di riferimento che ha comunque ben poche rivali ma sulle buche più secche la Q5 può soffrire.

In modalità Dynamic, a scanso di equivoci, la Q5 sa esprimere al massimo i suoi 204 CV ma mi risparmio dal definirlo un SUV sportivo. Con la motorizzazione benzina 45 TFSI o la 50 TDI si può iniziare a parlare di sportività. C’è sempre l’SQ5 con i suoi 341 CV: in questo caso la “S” apre ufficialmente le porte anche ai palati più fini.

Parliamo di un SUV che dichiara, con questa motorizzazione, 6,3-6,9 l/100 km: quanto è fedele alla realtà? Detto che il sistema a 12 Volt aiuta poco su questo fronte, e la massa si fa sentire (siamo nell’ordine dei 1.880 chilogrammi), non è impossibile avvicinarsi a un dato di 14-15 km/l (7,3-6,6 l/100 km) ma bisogna guidare con il classico uovo sotto il pedale e in città sarà più facile avvicinarsi ai 12-13 km/l. In ogni caso, col pieno la vettura indicava un’autonomia di 810 km, non male per un serbatoio da 70 litri.

Infine, il giusto sguardo ai sistemi di assistenza alla guida che si confermano di ottimo livello sul model year 2021 della Q5. Nulla che non si trovi sulla concorrenza, ma qui c’è tutto quello che ci si aspetta da un SUV premium, come la guida autonoma di secondo livello (non così bella la regolazione dalla classica levetta dietro il volante, ormai superata).

Prezzi e concorrenti Audi Q5 40 TDI

Il listino prezzi dell’Audi Q5 40 TDI parte da 53.950 euro ma la versione da noi provata, la S line plus al top di gamma, parte da 63.350 euro. Come d’abitudine sulle premium tedesche, aggiungere optional e pacchetti rischia di costarvi caro: facendo due calcoli, con questa configurazione (LED Matrix, vernice bianco ghiaccio metallizzato, impianto audio Bang & Olufsen 3D o, tra le altre, le pinze freno verniciate di rosso o, ancora, il tetto panoramico apribile elettricamente) si superano i 70.000 euro.

Vero che la dotazione di serie, almeno sulla top di gamma in questione, si fa rispettare: segnaliamo clima automatico comfort 3 zone, servosterzo elettromeccanico, proiettori a LED, assetto sportivo e pacchetto S line, cerchi in lega da 20″, sistema di navigazione MMI Plus con MMI Touch, Audi pre sense city, Cruise control, sistema di ausilio al parcheggio plus.

La gamma Audi Q5, i cui motori sono tutti elettrificati con il sistema a 12 Volt, conta poi su altri due motori Diesel (35 TDI da 163 CV, 50 TDI da 286 CV, quest’ultimo un 3.0 6 cilindri) e un motore benzina, il 45 TFSI quattro S tronic propoposto a partire da 59.900 euro. Tra le concorrenti non possiamo non guardare alla stessa Germania, con le rivali storiche Mercedes GLC e BMW X3 cui si aggiunge la Porsche Macan, dall’indole più sportiva, ma anche fuori dal paese teutonico: Jaguar F-Pace, Volvo XC60 e Alfa Romeo Stelvio non sono certo rivali di secondo piano.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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