La decisione della Corte di Cassazione dello scorso 25
agosto è di quelle che potrebbe stravolgere il mondo delle concessionarie e
della distribuzione auto: si tratta dello stop alla targa prova su auto già
immatricolate.
“Dei danni derivanti dalla circolazione del veicolo già
targato, che circoli con targa prova, deve rispondere solo l'assicuratore del
veicolo e non l'assicuratore della targa di prova”. Con questa semplice
frase si pone fine all’utilizzo della targa prova su auto che hanno già una
targa regolare, poiché se si fa un incidente a bordo di un’auto targata il
danno dovrà essere risarcito dal conducente e non dall’assicurazione della targa
prova.
Una sentenza che provoca non pochi cambiamenti all’atto
pratico, costringendo ad esempio i venditori di auto usate a tenerle assicurate
e a utilizzare la targa prova esclusivamente su quelle che non sono state ancora
immatricolate. Un cambiamento epocale per chi da anni utilizzava questa pratica,
che tra l’altro è sempre stata argomento di dibattito tra Ministero dei
Trasporti e dell’Interno e che aveva visto una possibile risoluzione disegno di
legge del novembre 2018 (fermo alla Camera dal 2019) che prevedeva la
possibilità di usare la targa prova anche sui veicoli già immatricolati e non
assicurati.
Si tratta, però, di un’opportunità per le compagnie
assicurative per iniziare a proporre nuove formule legate all’assicurazione
molteplice o all’attivazione ad hoc delle polizze in caso di necessità o ad
altre soluzioni che vengano incontro a questo settore.