


“Tutto lascia intendere che la bozza di Decreto Interministeriale che viene fatta circolare dagli ultimi giorni della scorsa legislatura abbia l’obiettivo di preservare un sistema ormai incancrenito che ha consentito, consente e, a queste condizioni, continuerà a consentire prima di tutto alle società concessionarie di godere di ingenti rendite di posizione, lucrate sul bene pubblico. Ogni cittadino di questo Paese ha conosciuto a proprie spese lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi. Le colpe sono da attribuire alle società di cui sopra per l’attuale situazione di degrado, è l’effetto di una politica ormai ventennale che ha permesso prima di tutto alle stesse società di utilizzare senza alcun controllo concreto dell’Amministrazione - che pure ne avrebbe l’obbligo di legge - un bene in concessione come se fosse una cosa privata, da sfruttare unicamente ad uso e consumo proprio e dei soggetti a cui è stato e viene tuttora consentito di lucrare. È arrivato il momento di assumersi l’ingrato compito di scoperchiare una pentola ormai marcia che sembra essere funzionale a tutti - Governi, Autorità di Garanzia competenti, Concessionari, marchi della Ristorazione, compagnie Petrolifere ed ora persino quelle Elettriche - tranne che ai Gestori ed ai Consumatori che, infatti, in meno di dieci anni, hanno tagliato dell’80% i loro acquisti in autostrada”.
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