Compagni di squadra dal 2009 al 2013 in Red Bull Racing, il rapporto da vicini di box non è mai stato semplice tra Mark Webber e Sebastian Vettel. Famosa la sfuriata del GP di Malesia 2013 quando una vittoria meritata dell’austrialiano gli fu strappata sul più bello dal quattro volte campione del mondo, con quel famoso “Multi 21” che è diventato un meme virale in rete.
Oggi, a distanza di 8 anni dal ritiro dell’ex Minardi, Jaguar, Williams e, appunto, Red Bull, sono parole al miele quelle spese da Webber nei confronti di Vettel, ma non si può dire altrettanto della feroce critica espressa contro la Scuderia Ferrari, responsabile della “demolizione” di un pilota vincente come il tedesco, almeno secondo Mark Webber.
A più riprese Webber ha analizzato le performance dell’ex compagno di squadra, sia in modo positivo sia in modo negativo. Questa volta, il dito viene puntato contro la Ferrari, che Webber accusa, addirittura, di “aver tolto l’anima” a Vettel nei suoi sei anni al servizio di Maranello.
Vettel ha passato nel 2020 la sua peggior stagione daquando esordì in F1, nel 2007. Il 2021, dopo il cambio di casacca con il passaggio in Aston Martin, non sembra essere iniziato nel migliore dei modi. Ecco le parole del pilota che ha concluso la sua carriera in pista al volante delle Porsche nel WEC: “La Ferrari lo ha distrutto. E quando ci si sente un po’ lontani all’interno del team, non è mai una buona situazione, finisce per essere tossica per entrambi. La Ferrari non lo voleva e lui non voleva la Ferrari, il loro matrimonio era troppo lungo“ – le parole di Webber al portale spagnolo SoyMotor – “Quanti anni ha adesso? 32? Guardate Hamilton, ha 36 anni e sembra che ne abbia ancora 32. E mi fa male dirlo. Alcune persone pensano che mi piaccia vedere Sebastian nei guai, ma questo non ha senso. Voglio vedere un Sebastian allegro, che sta bene. Speriamo tutti che possa combattere di nuovo per il top. Non credo che ci siano molte persone che vogliano vedergli finire la carriera così dopo tutto quanto ha fatto. Spero che riesca almeno a ritrovare il sorriso prima di smettere“.
“Sebastian ama sempre partire davanti a tutti. Dalla pole e con aria pulita davanti a sé ha sempre fatto bene. Quando invece era a metà griglia non ha mai disputato Gran Premi significativi e questo è importante. Nel periodo d’oro volava. Non solo io, ma anche Hamilton a volte si stropicciava gli occhi per le cose che faceva Seb. Ci sono stati momenti in cui la sua velocità su alcuni circuiti era straordinaria“, ha concluso con ammirazione il classe 1976 di Canberra.
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