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Volkswagen, vendere ai cinesi non è più un tabù

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La notizia è di quelle che fanno tremare i parafanghi: Volkswagen ha ammesso di aver parlato con i cinesi per cedere una fabbrica in Germania. Ma niente panico, dice il CEO Oliver Blume, “nessuna decisione concreta”. Certo, come no. È il classico modo elegante per dire: “Aspettiamo di vedere quanto ci offrono“. Il colosso tedesco, un tempo simbolo dell’orgoglio industriale europeo, si trova oggi davanti a un bivio: continuare a produrre auto elettriche che nessuno compra o farsi dare una mano dai maestri del low cost, i cinesi, che sanno fare tutto meglio e a meno. 

L’esempio Stellantis-Leapmotor è già lì a dimostrare che il futuro dell’auto europea passa per Pechino. I partner potenziali? SAIC, FAW, JAC o Xpeng, tutti produttori che non vedono l’ora di mettere piede in Europa per aggirare i dazi della Commissione. E Volkswagen? Ne uscirebbe con una stampella tecnologica per il powertrain elettrico e un biglietto d’uscita da una crisi industriale che fa paura. 

 Un tempo lo slogan era Das Auto, ora rischia di diventare Das China. Ma tranquilli, “nessuna decisione concreta”. Per ora.

Collaudatore

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

Autore
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